Ci troviamo a Milano, dove una equipe di medici è riuscita a portare a termine e con successo una delicatissima operazione su di una paziente italiana di circa cinquanta anni. L'operazione, secondo quanto esposto dai medici, si è rivelata parecchio delicata e complicata, ma tutto è andato per il verso giusto (almeno per il momento). Si tratterebbe del primo trapianto di retina, per quanto riguarda il territorio italiano, riuscito. Durante l'operazione, i medici sono riusciti ad inserire un piccolo microchip, studiato nei minimi particolari e prodotto in laboratorio, al di sotto della retina ormai invecchiata e danneggiata.
Una retina bionica che donerà, o almeno questo è quello che si spera, nuovamente la vista alla paziente. Un intervento chirurgico che si va a sommare alla decina di interventi simili a questo effettuati in tutto il mondo: una scoperta che potrebbe portare la Scienza e la medicina ad un livello superiore rispetto a quello attuale.
Come funziona questa retina artificiale?
Il microchip inserito sotto la retina della paziente stimolerà, una volta attivato, tutte le normali funzioni dell'occhio, inducendo la retina stessa ad un lento e graduale risveglio, rieducandola così alla vista. Una stimolazione diretta della retina e del nervo ottico che dovrebbe permettere all'occhio di riprendere le funzioni che ha perduto durante gli anni trascorsi.
Secondo le aspettative dei medici, l'impianto dovrebbe sostituirsi a quelle cellule ormai difettose che solitamente permettono all'occhio di percepire le luci e le sagome di oggetti e persone nei dintorni. L'intervento è stato diretto dal dottor Marco Codenotti ed ha avuto una durata di ben undici ore, durante le quali l'equipe medica ha avuto modo di testare, direttamente sul campo, le proprie capacità.
Il microchip è stato poi collegato ad un impianto esterno, posizionato dietro l'orecchio della paziente, che fornirà gli impulsi elettrici necessari al funzionamento di tutto l'apparato. Sempre secondo le dichiarazioni dei medici, la paziente è stata trasportata nella propria abitazione dovrà potrà riposarsi e rilassarsi nell'attesa che le venga attivato il sensore posizionato all'interno del suo occhio. La donna, secondo quanto riportato dagli esami effettuati nel tempo, era affetta da una malattia che le ha lentamente portato via la vista: la retinite pigmentosa.