Spesso si dice che "l'influenza è nell'aria" e non è solo un modo di indicarne l'arrivo ma si avvicina di molto al principale metodo di trasmissione dei virus influenzali. Conosciamo bene alcune tra le modalità con cui i virus si propagano, ma altre sono ancora indeterminate e neanche gli scienziati ne conoscono le sfaccettature. Un recente studio di un team di ricercatori cinesi, pubblicato sulla rivista ufficiale dell'accademia Nazionale di Scienze, ha portato alla luce altri probabili vie di propagazione. E' noto che i principali canali di trasmissione dell'influenza sono il contatto delle proprie mucose con le secrezioni di un individuo infetto o con le gocce vaporizzate dei fluidi respiratori mediante starnuti o colpi di tosse, o ancora il contatto con particelle infinitesimali di virus che rimangono in sospensione nell'aria che respiriamo.

Qual'è il metodo preferito dai virus?

Non conosciamo però quale sia il metodo più frequente con cui l'influenza si propaga, per cui non sappiamo ancora bene come prevenire l'eventuale contagio. Se infatti il virus viaggiasse in minuscole particelle d'aria, l'uso delle comuni mascherine sarebbe inutile, poichè l'aria penetra attraverso la protezione. I ricercatori cinesi hanno sperimentato alcuni virus influenzali su un campione di furetti, dal momento che le bestiole si ammalano in modo simile agli umani. I furetti sono stati separati in gabbie e tenuti a varie distanze per studiare come il virus si possa propagare nella distanza o nel contatto stretto. L'esperimento ha utilizzato anche dei filtri per separare le particelle d'aria contenenti i virus a seconda della grandezza per capire i metodi di propagazione aerea.

I filtri hanno dunque lasciato passare le particelle più grandi mentre hanno trattenuto quelle inferiori ad una misura stabilita.

La grandezza delle gocce d'aria virali

l risultati ottenuti hanno permesso di stabilire che il virus si trasmette viaggiando con le goccioline aeree grandi da almeno 1,5 micron fino a 10 volte maggiori.

Quindi esso può avvalersi sia di particelle in sospensione molto piccole sia, in misura minore, di goccioline più grandi. Ma la propagazione dipende anche dal tipo di virus: perchè la trasmissione sia efficiente alcuni ceppi virali, come quello dell'influenza suina, l' H1N1, sono ottimamente trasportati da particelle grandi ma anche da quelle infinitesime.

Un'altra importante scoperta è il periodo di trasmissione maggiore dei virus: essi infatti si diffondono in maniera ottimale nei giorni precedenti all'inizio della malattia, ovvero quelli detti d'incubazione. Durante il periodo di "febbre" la capacità del virus di passare da un organismo all'altro scende esponenzialmente nel corso di 5 giorni.