Possiamo considerare l'epidemia influenzale alle spalle, e quindi considerare l'andamento complessivo che quest'anno ha avuto la stagione influenzale. In particolare stando ai dati dell'Istituto Superiore di Sanità tramite il rapporto Influnet aggiornato al 15 febbraio del 2018, complessivamente si assiste a una diminuzione del numero dei casi relativi all'influenza, anche se l'incidenza si attesta a un livello che si può definire di media intensità, ovvero 8,8 casi per 1000 assistiti.

Influenza 2018: le fasce più colpite

Questa minore incidenza del numero di casi si rivela soprattutto per quanto riguarda le fasce pediatriche.

In tal senso l'andamento influenzale è pari a a 27,8 casi per 1000 assistiti nei bambini di età inferiore agi 8 anni a 13,8 invece nella fascia di età compresa tra i 5 e i 14 anni. Per quanto riguarda invece gli adulti l'incidenza è diminuita a 7,6 casi per 1000 assistiti e a 3,6 per quanto riguarda gli anziani. Venendo invece ai dati complessivi di questa stagione influenzale, a partire dallo scorso settembre quando è iniziata la sorveglianza epidemiologica, risultano ben 112 le persone che sono decedute a causa del virus influenzale o per meglio dire per le complicanze derivanti dallo stesso. Tra le persone decedute sono comprese anche due donne in gravidanza, mentre 588 risultano i pazienti che sono stati ricoverati in terapia intensiva, A perdere la vita, sempre a causa del virus influenzale, risultano anche 11 ragazzi di età inferiore ai 14 anni.

Tuttavia, a differenza dello scorso anno, l'incidenza della mortalità negli anziani con età superiore ai 65 anni è risultata più bassa rispetto alle previsioni degli esperti.

Influenza 2018 più pericolosa delle altre

Quest'anno d'altronde si è verificata una delle peggiori epidemie influenzali degli ultimi 10. In questo senso Giovanni Rezza, che è direttore del dipartimento delle malattie infettive dell'Iss, spiega che per trovare una stagione influenzale simile bisogna tornare indietro al 2004-05.

Fino ad oggi risultano quasi 7 milioni gli italiani contagiati dal virus. Quest'anno in particolare, spiega sempre Rezza, vi sono due virus influenzali in circolazione: il ceppo B che non risulta particolarmente pericoloso e l'AH1N1 che invece può avere conseguenze più serie, soprattutto per le donne in stato di gravidanza o per chi ha problemi di obesità o respiratori.

In ogni caso ai fini della prevenzione dell'influenza rimane fondamentale la vaccinazione, perchè sebbene quest'ultima non sia sempre in grado di evitare l'infezione, tuttavia è in grado di prevenirne le forme più serie. Ed in effetti è da ritenere temibile non tanto il virus dell'influenza in sé e per sé, quanto invece le conseguenze che può avere per la salute a causa di malattie preesistenti, in particolare quelle cardiovascolari o respiratorie.

In presenza di condizioni di vulnerabilità, ad esempio negli anziani e nei bambini o in chi presenta qualche deficit del sistema immunitario, infatti si è più esposti alle infezioni, fra cui la più temuta è la polmonite da pneumococco, che può rivelarsi anche fatale.