Impiantata una retina artificiale ad una donna non vedente. Sarebbe la prima volta in Italia che un intervento di questo tipo viene effettuato con successo e che sarebbe in grado di ripristinare, anche se solo parzialmente, la vista a pazienti che l’hanno persa totalmente.
Occhio bionico: primo intervento di impianto di retina artificiale in Italia
L’intervento è stato effettuato a Milano all’ospedale San Raffaele da un team di specialisti diretti dal dottor Marco Codenotti e coadiuvato dal responsabile del servizio di Chirurgia oftalmoplastica dottor Antonio Giordano Resti.
Si tratterebbe di un complesso e delicato intervento chirurgico effettuato sull’occhio di una paziente non vedente affetta da una malattia particolarmente degenerativa di tipo ereditario e che l'avrebbe condotta alla completa cecità. Il delicato intervento è durato più di dieci ore ed è stato eseguito da due équipes di medici che hanno introdotto nell’occhio della paziente un piccolissimo dispositivo estremamente tecnologico (microchip). L’esito dell’impianto è stato effettuato con successo e lo dimostrerebbe il fatto che la paziente sta bene ed è stata già dimessa dal reparto di oftalmologia dell’ospedale.
Occhio bionico: vediamo di cosa si tratta
L’ impiantato effettuato al San Raffaele di Milano si è basato sull'inserimento di una vera e propria retina artificiale e in particolare di un microchip (Alpha AMS) della grandezza di circa tre millimetri e che al suo interno è composto da 1600 sensori.
Questo piccolissimo microchip è stato inserito, durante il delicato intervento chirurgico, al di sotto della retina della paziente. La sua funzione è quella di andare a stimolare il delicato circuito nervoso di collegamento tra l’occhio e il cervello. Questo dispositivo, in pratica, andrebbe a sostituire la normale attività delle cellule dell’occhio predisposte a fare questa comunicazione, che in caso di malattia non sono più in grado di svolgere la loro normale attività poiché strutturalmente danneggiate dalla loro degenerazione.
Si tratterebbe, in pratica, di andare a stimolare elettricamente la retina con segnali che si traducono in immagini visive. Il vantaggio del nuovo impianto direttamente in retina sta nel fatto che, in questo caso, non ci sarebbe bisogno dell’ausilio esterno di particolari occhiali o telecamere. Sarebbe, secondo gli esperti del settore, un notevole successo, sperimentato solo in altri due centri europei e su di un numero ridottissimo di pazienti.
Una tecnologia estremamente innovativa che grazie al posizionamento del dispositivo al di sotto della retina, offre la possibilità al paziente di imparare nuovamente a vedere attraverso il movimento dei propri occhi.