La Gerber, gigante della produzione di omogeneizzati negli USA, ha annunciato martedì scorso che il nuovo volto della loro compagnia sarà Lucas Warren, un dolcissimo bimbo di 18 mesi affetto da sindrome di Down. Il sorriso contagioso ed irresistibile del piccolo nato a Dalton, in Georgia, ha sbaragliato la concorrenza, vincendo sulle oltre 140.000 foto di bimbi inviate da tutti gli Stati Uniti. Lucas è il primo piccolo testimonial con sindrome di Down che la società abbia mai avuto nei suoi 91 anni di storia, una scelta che rende Lucas ed i bambini come lui degni di rappresentare la storica azienda.

"Ogni anno scegliamo il bambino che meglio esemplifica il patrimonio storico di Gerber per dimostrare che ogni bambino è un bambino Gerber, e quest'anno, Lucas è stata la scelta perfetta", ha commentato Bill Partyka, presidente e CEO di Gerber in un comunicato stampa. Un messaggio forte e chiaro che in breve tempo ha fatto il giro del mondo, provocando commozione ed un invito alla riflessione.

La scelta di celebrare la diversità di Gerber

Guardando la foto di Lucas così felice e pieno di vitalità non ci si può soffermare certo su un piccolo particolare, che nulla toglie alla bellezza di questo bimbo. Scegliendo di celebrare la diversità, Gerber intende mettere in risalto le esigenze della popolazione con bisogni speciali, di frequente emarginata e dimenticata.

Troppo spesso il "diverso" è visto e vissuto come qualcosa da nascondere, di cui quasi vergognarsi. Vengono alla mente fatti molto tristi quali quello avvenuto nel 2014, quando una coppia australiana ha deciso di abbandonare il loro neonato in Thailandia, dato alla luce da una madre surrogata, perché affetto da sindrome di Down o, più recentemente, il rapporto che ha evidenziato come l'Islanda avesse "quasi eliminato la sindrome di Down" dal suo paese.

La sindrome di Down, la malattia del piccolo Lucas Warren

La sindrome di Down è la più comune anomalia cromosomica nell'uomo. Conosciuto anche come trisomia 21, si verifica quando avviene una divisione cellulare anomala in una copia extra o parziale del cromosoma 21. La causa è ancora sconosciuta, ma l'età materna è stata collegata ad un aumentato rischio.

La sindrome di Down può essere caratterizzata da disabilità cognitive che vanno da lievi a gravi, ma le persone con sindrome di Down non soffrono per tale condizione, ma anzi possono divenire membri integranti e contribuenti delle loro comunità. Non mancano esempi, anche in Italia, di ragazzi "speciali" che con il giusto supporto riescono a superare determinate difficoltà, ed a vivere e lavorare proprio come tutti gli altri. Ci sono migliaia di bambini in tutti il mondo nati ogni anno con molte altre disabilità e la comunità medica si è impegnata a sviluppare tecniche che non solo migliorano la qualità della loro vita, ma anche la loro longevità. La scelta della Gerber non può dunque che dare un ulteriore contributo ad una necessaria presa di coscienza collettiva.