Molti, sopratutto dopo una lunga giornata di lavoro, hanno l'abitudine di rilassarsi sorseggiando una tisana calda o, ancora meglio, una bella tazza di tè bollente. E, particolarmente, nelle fredde giornate d'inverno, si tratta di un vero e proprio ristoro. I risultati di un recente studio, effettuato in Cina, tradizionale patria del tè, su un campione altamente rappresentativo composto da circa 500 mila persone, inducono a ritenere che sia consigliabile consumare la bevanda tiepida e non proprio bollente.

Lo studio, infatti, pubblicato sui prestigiosi Annals International Medicine, ha stabilito che l'abitudine di bere tè, o qualunque altra bevanda, bollente aumenta da 2 a 5 volte la probabilità di contrarre il cancro all'esofago.

Anche se questa probabilità tende a crescere esponenzialmente, sopratutto, nei fumatori e nei consumatori regolari di alcolici. Ma quanto è diffuso il tumore all'esofago? E su quali basi lo studio appena pubblicato giunge a tali conclusioni? Vediamo.

Quanto è diffuso il cancro all'esofago

Secondo i dati più recenti forniti dall'AIRC, il tumore all'esofago rappresenta la sesta forma tumorale più diffusa nei paesi non industrializzati. Mentre è al diciottesimo posto tra quelle maggiormente diffuse nei paesi industrializzati. In media, quindi, a livello mondiale, rappresenta l'ottava causa di morte più diffusa. Secondo l'associazione di Ricerca sul Cancro colpisce ogni anno circa 400 mila persone, prevalentemente uomini.

E colpisce, di solito, dopo i 60 anni d'età. Può essere causato da lesioni dell'esofago provocate da fumo, alcol, reflusso gastroesofageo e, appunto, liquidi bollenti.

Lo studio cinese

Lo studio è stato condotto dai ricercatori della National Natural Science Foundation of China, nell'ambito di un programma denominato China Kadoorie Biobank.

Dallo studio sono stati esclusi i soggetti che avevano avuto già una precedente diagnosi di cancro e che avevano un basso consumo di tè. I partecipanti allo studio, di età compresa tra i 30 e i 79 anni, sono stati monitorati dai ricercatori, in media, per più di 9 anni.

È stato così possibile identificare una correlazione diretta tra consumo di tè bollente associato a fumo e alcolici e probabilità crescente di sviluppo del tumore dell'esofago .

Per i soggetti che presentavano, contemporaneamente, tutte e tre queste caratteristiche il rischio di contrarre il cancro all'esofago era fino a 5 volte superiore. Mentre se questi tre fattori non consistevano, il rischio derivante dal solo consumo di tè bollente, praticamente, si annullava. In sintesi, le bevande bollenti svolgono, secondo i risultati dello studio, un effetto coadiuvante all'azione degli agenti cancerogeni presenti nel fumo e negli alcolici. E questo perché compromettono la funzione di barriera delle cellule presenti sulle pareti esofagee.