Sembra che un farmaco su quattro sia in grado di alterare il microbiota, la flora batterica residente nel nostro intestino, e che quindi le alterazioni non siano solo a carico degli antibiotici. Lo dimostra uno studio basato sull'effetto di circa mille farmaci comuni, che ha riscontrato la capacità di 250 di essi di provocare alterazioni a carico della flora batterica intestinale, dando luogo alla problematica resistenza agli antibiotici. La ricerca è stata effettuata dal Dr. Bork del Laboratorio Europeo di Biologia molecolare e dai suoi collaboratori ed è stata appena pubblicata su "Nature".

Bork ha dimostrato come su quattro farmaci di uso comune, almeno uno, anche se non antibiotico, blocca la crescita dei batteri intestinali, provocando quindi le medesime alterazioni causate dall'antibiotico.

Grave minaccia per la salute

La resistenza agli antibiotici è una grave minaccia per la nostra salute ed è il timore più grande in campo medico biologico degli ultimi tempi. Se gli antibiotici non riescono più a funzionare, poichè i batteri si sono adeguati alla presenza di questi farmaci riuscendo a sopravvivere e a moltiplicarsi comunque, siamo completamente inermi di fronte alle malattie infettive, quelle che prima della scoperta degli antibiotici, decimavano la popolazione mondiale. La ricerca di Bork si affianca agli altri numerosi studi in merito condotti da colleghi, proprio per l'estremo bisogno di trovare alternative all'uso degli antibiotici e di scoprire come cautelarci dalla resistenza batterica.

Lo studio del microbioma

Il microbioma è il genotipo batterico che caratterizza la flora batterica dell'intestino, chiamata anche microbiota e costituita anche da lieviti, virus ed altri microorganismi, ed ultimamente pare sia il principale argomento di studio di biologi e studiosi. Il microbiota fornisce un apporto indispensabile alla digestione umana e le sue alterazioni non provocano solo danni circoscritti all'area gastriontestinale, ma ormai è chiaro che diano adito all'insorgere di moltissime tra le più gravi patologie umane.

La nostra salute è influenzata dalla flora intestinale ed i farmaci, usati per curarci, possono al contrario distruggere la sua composizione.

Gli antibiotici e non

Che gli antibiotici provocassero l'alterazione del microbiota è ormai un dato di fatto, mentre si scopre soltanto adesso che altri tipi di farmaci, non antibiotici, possano avere lo stesso effetto.

Il lavoro di Bork si è basato su uno screening di più di 1000 farmaci di ogni classe terapeutica, studiando il loro effetto diretto su 40 batteri d'elezione del nostro microbioma. Oltre un quarto di essi, cioè 250 su 923, hanno effetti diretti sullo sviluppo di diverse specie batteriche. E' una sorpresa, dal momento che non si immaginava che i non-antibiotici potessero agire in questo modo, e forse nella realtà il loro numero è ancora più elevato. Non si sa ancora se l'azione antibatterica sia un'azione benefica del farmaco o sia un effetto collaterale. Il rapporto di Bork è il primo documento sull'interazione tra farmaci e singoli batteri intestinali. Se prima assumevamo con relativa tranquillità e per lunghi periodi farmaci non antibiotici perché sicuri della mancanza di interazione con l'intestino, oggi scopriamo che potrebbero essere più dannosi del dovuto e potrebbero anche esporci a malattie più gravi, rendendoci insensibili all'uso di antibiotici.