Esistono varie forme di fobia: dalla paura di determinati animali (ragni, cani, serpenti...) alla paura degli spazi aperti o chiusi fino ad arrivare a fobie inimmaginabili (ablutofobia, ergofobia, nomofobia, filofobia...). Una nuova tecnica sperimentale, nella cura delle fobie, è stata presentata dall'Advanced Telecommunications Research Institute International in Giappone dove dei pazienti fobici hanno mostrato una riduzione della paura dopo il trattamento. L’esperimento consisteva in una piccola ricompensa monetaria ogni qualvolta il paziente ricordava in maniera inconscia lo stimolo pauroso; lo scopo era quello di far associare al soggetto un sentimento positivo in relazione all’oggetto fobico.

Grazie a metodi presi dall’ambito dell’intelligenza artificiale gli scienziati sono stati in grado di vedere l’attività mentale dei pazienti fobici e non, in modo da capire quale dovrebbe essere la normale attività celebrale alla vista di un’immagine che in determinati pazienti non crea paura.

Esposizione graduale

La più efficace tra tutte le metodologie utilizzate dai terapisti per far superare le paure hai propri pazienti è quella di una graduale esposizione allo stimolo; in questa via lo strumento maggiormente usato e che ha riscontrato maggiori benefici è la realtà virtuale. Lo scopo della tecnica è quello di far famigliarizzare il soggetto con lo stimolo, in una realtà che non può recare un effettivo danno alla persona e ciò porta un incremento progressivo sia per quanto riguarda la sicurezza che prova il soggetto sia la sua capacità nella gestione della fobia.

I farmaci

Premettendo che la cura delle fobie dovrebbe essere sempre sottoposta da uno psicoterapeuta, in quanto si tratta di problematiche psichiche, vari farmaci si sono rivelati utili nella cura di questi disturbi. Si passa dagli antidepressivi, come la paroxetina e gli SSRI, ai beta bloccanti che bloccano alcuni effetti eccitatori creati della presenza dello stimolo pauroso; tuttavia la sicurezza dell’efficacia di questi farmaci è ancora molto dubbia in quanto sono prodotti molto diffusi che però non hanno portato un vero contributo nella terapia.

L’unica certezza per quanto riguarda la cura di questi problemi è nell'affidarsi a esperti psicologi che attraverso terapie espositive hanno sicuramente una maggior probabilità di cura rispetto a pillole chimiche.