È stato trovato, nel cervello, il "nido" della schizofrenia, vale a dire tutte quelle aree coinvolte in una delle psicopatologie maggiormente destabilizzanti. La scoperta dovrebbe permettere di intervenire localmente, e di approntare terapie farmacologiche efficaci e mirate.
Lo studio
La ricerca ha recentemente smentito la teoria secondo cui la percezione distorta della realtà troverebbe la sua fonte nella corteccia frontale, ovvero quell'area che ha la funzione di controllare il linguaggio e le azioni.
Lo studio ha preso in esame circa 90 persone sane e altrettante affette da schizofrenia e, ricorrendo ad una risonanza magnetica funzionale, è emerso che le alterazioni della realtà non sono immediatamente distorte, ma si verificano dei disturbi del segnale iniziale, che poi si ripercuotono su linguaggio e azioni.
Ed è proprio per questo motivo che la comunicazione nelle persone schizofreniche è praticamente ridotta al minimo.
Inoltre, questa malattia si manifesta in maniera considerevole nella popolazione, colpendo circa 250.000 persone in Italia e 24 milioni nel mondo. L'aspettativa di vita è decisamente bassa.
La schizofrenia: cos'è?
Il termine schizofrenia sta letteralmente ad indicare il concetto di "mente divisa", anche se si riferisce ad alcuni sintomi totalmente diversi dall'avere un disturbo di doppia personalità: allucinazioni, percezione distorta della realtà, delirio, comportamento incoerente e catatonico. Questa patologia presenta due differenti tipi di sintomi: negativi e positivi.
I sintomi positivi comprendono un delirio ossessivo di persecuzione, allucinazioni che coinvolgono tutti i sensi, e un pensiero altamente disorganizzato e incoerente.
I sintomi negativi, invece, consistono in una capacità scarsissima di comunicazione, isolamento affettivo e sociale, apatia, pensiero quasi assente ed emozioni mancanti. La schizofrenia, inoltre, si distingue in: catatonica, paranoide, disorganizzata e indifferenziata.
Il soggetto che presenta il primo tipo di schizofrenia è così chiamato per la sua "immobilità": è ossessionato letteralmente dal dover agire per paura di sbagliare o di incorrere in una situazione dannosa.
Il secondo tipo della malattia, quella paranoide, è caratterizzata da deliri di persecuzione (l'individuo ha il terrore costante di essere ingannato, derubato, drogato e picchiato). Per questo motivo, si allontana da un mondo che lui stesso considera ostile e potenzialmente pericoloso.
Il terzo tipo della psicosi viene chiamato disorganizzato, perché in essa prevalgono discorsi disorganizzati e incomprensibili, con il soggetto che, ad esempio, può sorridere nelle circostanze meno opportune, come la morte di una persona.
L'ultimo caso, invece, è quello della schizofrenia chiamata indifferenziata, che non fa parte di una categoria specifica, trattandosi di una forma semplice o di un misto tra quelle appena citate.