L'Università britannica di Nottingham ha studiato un metodo efficace per progettare e realizzare un apparecchio tecnologico, valido ed utile per monitorare la continua attività neurale. Anche se non è ancora stato messo in commercio, l'innovativo Casco elettronico potrà essere utilizzato per approfondire gli studi in diversi settori, soprattutto quello delle malattie neurodegenerative (ad esempio il Parkinson).

Inoltre il dispositivo permetterà di osservare i processi cerebrali dei pazienti in movimento. Fino ad oggi, con le tecniche attualmente in uso, tutto ciò non era stato possibile.

Il casco risulterà poco ingombrante e sarà applicabile a qualsiasi persona che vorrà o dovrà sottoporsi a questo genere di trattamento.

Le placche magnetiche dell'apparecchio sono quattro volte più precise rispetto a quelle precedenti, e potranno essere applicate direttamente sul cuoio capelluto. Questi sensori, quindi, permetteranno di superare le problematiche del passato, come quella che obbligava i degenti a rimanere immobili. Con questo nuovo prototipo, dunque, si potrà camminare e persino praticare attività fisica.

La base scientifica e l'importanza dell’innovazione

La ricerca riguarda, in modo specifico, i neuroni, ovvero le cellule che vanno a costituire il sistema nervoso. Questi hanno il compito di unire e trasmettere i diversi impulsi fisiologici.

Questo "casco neurale" è stato definito dagli esperti come uno "scanner", poiché, alla base del processo prettamente tecnologico, c'è una scoperta medico-scientifica ben più importante ed elaborata. Gli studiosi inglesi hanno, infatti, scoperto quali meccanismi stanno alla base della comunicazione tra i diversi neuroni.

Gli studi sui disturbi neurodegenerativi stanno evolvendo sempre di più negli ultimi anni, grazie all'avanzamento tecnologico e, con questo nuovo sistema, sembra possa avvenire un cambiamento epocale.

Difatti non ci si limiterà ad osservare il cervello umano in stato di riposo ma, anzi, lo si farà durante gli impieghi più disparati e complessi.

Le malattie che causano disturbi motori avranno, dunque, una nuova tipologia d'approccio scientifico, che potrà completamente stravolgere la riuscita e l'efficacia delle cure utilizzate e sperimentate fino ad oggi.

Il casco peserà pochi chili, fattore che aprirà la strada a nuove indagini e a nuove scoperte che evidenzieranno in modo ancor più evidente i metodi di funzionamento dell'organo che dirige e gestisce la nostra vita.