L'uomo deve la sua vita ad un cuore che batte. Un'immagine "metaforica" che è spesso oggetto di rappresentazioni artistiche di vario genere, ma che è anche e soprattutto la base fisiologica della vita umana e non solo. Le cose diventano maledettamente più difficili quando la sua funzionalità non è ottimale e accade, come in questi giorni, che vengano rivelati degli studi che confermano quest'aspetto. A Catania, in occasione di un incontro dell'Associazione Italiana Scompensati Cardiaci, sono stati sciorinati numeri che raccontano quanto il problema sia diffuso. In Italia, infatti, sono un milione le persone che ne soffrono, e nel nostro paese rappresenta la seconda causa di morte.
Scompenso cardiaco: una differenza importante
Il primo errore da non fare è ritenere che, ad esempio, l’insufficienza cardiaca e lo scompenso siano la stessa faccia di una medaglia, ma con nomi diversi. A differenziarle c’è una differenza sottile, ma importante. Con insufficienza cardiaca si vuole indicare l’incapacità del cuore di portare al resto del corpo un quantitativo di sangue che sia sufficiente a soddisfare la richiesta dell’organismo, questo tipo di sindrome viene spesso determinata da una minore capacità di contrarsi del miocardio. Lo scompenso cardiaco acuto rappresenta, invece, la condizione clinica dell’insufficienza.
Scompenso cardiaco: i sintomi da non sottovalutare
Lo scompenso cardiaco è un problema che si manifesta in maniera più frequente con l'avanzare dell'età.
La raccomandazione resta sempre quella di prestarsi periodicamente a dei controlli cardiologici che potrebbero aiutare ad avere diagnosi tempestive, rivolgendosi sempre al medico curante quando si avverte che qualsiasi cosa sembra non funzionare nel modo giusto. In particolare tra i problemi riguardanti lo scompenso cardiaco, c'è quella di un'informazione verso i potenziali pazienti che resta carente nei risultati.
Rappresenta, infatti, una complicazione in più il fatto che molte persone non sono in grado di rilevare i primi sintomi o che comunque ci sia una tendenza a sottovalutare quelli che in realtà dovrebbero essere dei campanelli d'allarme.
Quando si ha una tosse persistente, inappetenza, tachicardia, bisognerebbe sempre affidarsi ad uno specialista, in grado di valutare se è il caso di attribuire a questi sintomi la necessità di visite specialistiche approfondite ed esami particolari .
I sintomi più riconoscibili per lo scompenso cardiaco restano comunque la dispnea, un'inspiegabile e continuo senso di stanchezza con edema degli arti inferiore (soprattutto le caviglie).
Tra i consigli dati dagli esperti per prevenire o limitare lo scompenso cardiaco si sono quelli di tenere sotto controllo la pressione arteriosa e adottare uno stile di vita sano che non preveda eccessivo consumo di alcol, il fumo e i chili di troppo.