È un autentico dramma quello che si è consumato in Piemonte nei giorni scorsi e sul quale la Procura di Torino ha aperto un fascicolo per cercare di far luce sulla vicenda. Una bambina di di due anni è stata ricoverata al pronto soccorso di Rivoli. I sintomi che avevano spinto i genitori a rivolgersi al nosocomio erano cronici episodi di vomito e una assenza quasi totale di appetito. La famiglia, originaria di Collegno, aveva fatto sapere che recentemente la bimba aveva subito un'accidentale caduta dal letto che le aveva causato un livido sulla fronte.

La ricostruzione della vicenda

È un autentico dramma quello che si è consumato in Piemonte nei giorni scorsi e sul quale la Procura di Torino ha aperto un fascicolo per cercare di far luce sulla vicenda. Una bambina di di due anni è stata ricoverata al pronto soccorso di Rivoli. I sintomi che avevano spinto i genitori a rivolgersi al nosocomio erano cronici episodi di vomito e una assenza quasi totale di appetito. La famiglia, originaria di Collegno, aveva fatto sapere che recentemente la bimba aveva subito un'accidentale caduta dal letto che le aveva causato un livido sulla fronte. Gli stessi genitori comunque non avevano ritenuto che la cosa potesse essere così grave, per il fatto che a quanto pare la bimba avesse da subito risposto bene a quanto era accaduto.

Sulla base di ciò potrebbe non essere stato facile rintracciare l'origine dei disagi. L'emorragia cerebrale può essere considerato un sanguinamento che avviene all'interno del cranio nei tessuti cerebrali o nei ventricoli. In genere ha sintomi abbastanza vaghi come mal di testa, debolezza, vomito, convulsioni, incoscienza e rigidità del collo.

Tuttavia la comunicazione della caduta, a quanto pare, sarebbe stata fatta al personale che si è occupato del caso.

La Procura di Torino apre un'inchiesta

I sospetti che fosse in corso un'emorragia cerebrale hanno fatto si che, con una certa urgenza, si sia disposto il trasferimento al Regina Margherita di Torino. Lì nella notte di venerdì i medici non hanno potuto far altro che constatare la stato di morte cerebrale e riferirlo alla famiglia .

A fare ulteriore luce sulla vicenda ci sarà l'autopsia svolta nella giornata del 10 maggio e che presto offrirà dettagli aggiuntivi sul fatto. Prima di effettuare conclusioni affrettate ed arrivare a parlare di un caso di malasanità o di inadeguatezza di chi ha trattato il caso sarebbe opportuno attendere che la giustizia faccia il suo corso. Qualunque sia la conclusione, però, l'unico dato certo è il dramma di una famiglia che perde la sua bambina in maniera beffarda e difficile da accettare.