I settantenni del terzo millennio ballano, vanno in bicicletta, corrono e spesso sono più attivi di persone molto più giovani. Nelle profonde differenze tra gli anziani di venti anni fa e quelli di oggi emergono i segni più evidenti dei passi da gigante fatti in campo medico scientifico (e non solo). Grazie alle prevenzione, alla corretta alimentazione ed all’esercizio fisico in molti riescono ad affrontare la terza età con minori affanni ed acciacchi. Un recente studio della Società Italiana di Cardiologia geriatrica e del gruppo Italiano di Cardiologia Riabilitativa ha rilevato che anche il cuore invecchia più lentamente.

Le risultanze del complesso e dettagliato studio sono state esposte durante un interessante seminario svoltosi a Roma. Alla tavola rotonda (conclusasi il 9 giugno) hanno preso parte luminari ed esperti del settore provenienti da tutta Italia. Nel corso del convegno il presidente della Sicge, Alessandro Boccanelli, ha riferito che il trattamento con le statine dell’ipercolesterolemia e dell’ipertensione arteriosa ha determinato un crollo delle malattie cardio e cerebrovascolari.

I benefici per il cuore del trattamento con le statine

In buona sostanza nel corso degli ultimi anni è stata registrata una progressiva diminuzione di infarti, ictus e malattie da aterosclerosi. Boccanelli ha precisato che rispetto a 20 anni fa l’epoca di comparsa dell’infarto ha superato i 70 anni.

“All’inizio di questo secolo l’età media era fissata a 65 anni mentre nel decennio precedente a 60 anni” - ha dichiarato il presidente della Sicge all’Ansa. Non mancano, però, i risvolti negativi con l’esperto del settore che ha richiamato l’attenzione su uno studio denominato ‘Predictor’ nel corso del quale sono state esaminate duemila persone tra i sessantacinque e gli ottantaquattro anni.

La disfunzione della pompa cardiaca

Dalla ricerca è emerso che il 42% dei soggetti sottoposti al test hanno un certo grado di disfunzione della pompa cardiaca dovuta alla degenerazione delle fibre cardiache. Inoltre è stato esplicitato che per queste persone il rischio di sviluppare insufficienza cardiaca è piuttosto elevato.

Da rilevare che la Sicge ha istituito un importante progetto di prevenzione che si base sullo studio ecocardiografico del cuore degli anziani con lo scopo di verificare come sia mutata nel corso degli anni la biologia del cuore delle persone della terza età.