Bianca Zuccarone, oggi, ha 43 anni. Per ben 27 anni la sua vita è stata seriamente condizionata da un male che non le ha dato tregua. Dopo tutto questo tempo è riuscita, finalmente, a dare un nome alla patologia che le ha cambiato la vita. La donna, infatti, soffre di spondilite anchilosante. Bianca ha deciso di raccontare il suo calvario a Milano, nel corso della presentazione della campagna "Sai che hai la Sa?", promossa da Novartis, in collaborazione con la Apmar Onlus, l'Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche Rare.

Bianca Zuccarone: il racconto della sua malattia

Come riportato anche da Adnkronos Salute, Bianca è una ragazzina quando comincia ad accusare i primi sintomi della sua malattia, sintomi che si manifestano con quello che apparentemente sembra essere soltanto un banale mal di schiena. La donna racconta che questi dolori ricorrenti, che scambiava per un semplice mal di schiena, in realtà interessavano anche le natiche e il bacino. Di notte le sembrava di sprofondare nel materasso, per cui insistette affinché i suoi genitori glielo cambiassero. Purtroppo, però, la situazione non migliorava.

Inizia così una vera e propria odissea per Bianca e la sua famiglia. La ragazza viene sottoposta ad esami quali il Reuma test che non evidenziano nulla di sospetto.

I medici si limitano a prescriverle degli antinfiammatori per calmare il dolore alla schiena. Bianca racconta che, quando i dottori la indirizzano da un reumatologo per una visita specialistica, quasi non camminava più. L'ultimo mal di schiena, prima di ricevere la diagnosi, le è durato 18 mesi. Fondamentale è stato l'incontro con l'associazione dell'Apmar, in quanto le persone che ha conosciuto le hanno insegnato a vivere la malattia come un'opportunità.

Spondilite anchilosante: tempi lunghi per la diagnosi

Ennio Lubrano, professore associato di reumatologia all'università degli Studi del Molise, spiega che, per la diagnosi di questa malattia, passano circa 5-7 anni, in Italia dai 5 ai 10 anni. Lubrano sottolinea che la spondilite anchilosante, a causa della non specificità dei sintomi, è difficile da diagnosticare.

Inoltre, nel nostro territorio, la distribuzione dei centri reumatologici non è omogenea. Lubrano sottolinea quanto sia fondamentale il fattore tempo, in quanto prima si interviene e maggiori sono le possibilità di rallentare l'evoluzione della patologia e quindi di migliorare la qualità di vita del paziente. Ma cos'è la spondilite anchilosante?

La malattia

La spondilite anchilosante è una patologia infiammatoria cronica che interessa, in modo particolare, la colonna cervicale dorsale lombare e le articolazioni sacro-iliache, ma può colpire anche altre articolazioni, come le anche e le spalle. La spondilite anchilosante conduce alla fibrosi progressiva e all'ossificazione delle articolazioni. Uno dei primi sintomi, quello che si manifesta con maggiore frequenza (nel 75% dei casi), è la lombalgia infiammatoria.

Il trattamento di cura si imposta sulla base delle manifestazioni della malattia e consiste nell'impiego di farmaci antinfiammatori non steroidei e corticosteroidi. Nell'ultimo decennio l'utilizzo dei farmaci biologici si è rivelato efficace nel controllo dell'infiammazione e dei sintomi spinali e periferici.