La lotta del Regno Unito contro l’obesità infantile prosegue. Dopo la minaccia di tassare le bibite con un contenuto di zuccheri non conforme alle richieste dello Stato ora è il momento della linea dura contro il cibo spazzatura. Junk food, così lo chiamano oltremanica, il cibo che molti personaggi dei cartoon sponsorizzano e diffondono tra bambini e adolescenti. Il problema dell'obesità infantile è sempre più diffuso e si preannunciano altre misure di contenimento per evitare che dilaghi a macchia d'olio. Il Sun ha dichiarato che oltre ventimila bambini terminano le elementari in condizioni di forte obesità [VIDEO], mentre gli adulti esagerano con le calorie.

Il cibo è diventato troppo disponibile per tutti, soprattutto quello di scarso contenuto nutrizionale. Si teme anche l'aumento di casi di diabete infantile e non, strettamente correlati con la crescita dell'obesità.

Le nuove strategie

Jeremy Hunt, il segretario alla Salute, ha pianificato nuove leggi al fine di arginare il problema ed ha indirizzato le prime norme ai supermercati e alla televisione. La sua strategia prevede innanzitutto il veto degli sconti sul cibo spazzatura, tipo l'offerta 2×1, così come l'esposizione e la vendita di dolciumi e merendine nell'area antistante le casse. Zona scelta appositamente dai maghi del marketing per invogliare all'acquisto. E' noto che la posizione dei prodotti su uno stand o in una certa zona del punto vendita influisca sulle vendite e per questo la legge imporrà di rimuovere il cibo incriminato dalle zone suddette.

Probabilmente saranno vietate anche le bevande energetiche per i ragazzi sotto i 16 anni, mentre si sta studiando una limitazione che impedisca alle tv di trasmettere spot pubblicitari di prodotti con zucchero aggiunto prima delle 21.00. La legge sarà pronta non prima del 2020 ma già alcune aziende stanno abbandonando la loro partnership con produttori di junk food in previsione del cambiamento.

Cartoni animati e junk food

Il cibo spazzatura da decenni è stato collegato a personaggi dei cartoon e molte mascotte sugli scaffali dei supermercati sono da sempre abbinate a cioccolato, dolci e merendine. Nel 2017 l'organismo di controllo dei consumatori europei, il Beuc, ha notato che in 13 Paesi le mascotte dei cartoni animati apparivano sui prodotti che l'OMS ritiene inadatti per i più piccoli.

Prodotti con un alto quantitativo di grassi, zuccheri aggiunti o sale; solo un prodotto su 100 osservati, collegava un personaggio amato dai piccoli con un alimento a base di frutta o verdura. Diversi studi hanno sottolineato come la pubblicità influenzi in maniera sostanziale i bambini, che, dopo aver seguito solo 14 minuti di programmi in tv, sono indotti a consumare i cibi, se disponibili, che hanno visto durante le pubblicità e purtroppo si parla di alimenti con un contenuto calorico eccessivo [VIDEO] rispetto alle richieste dell'organismo.