Il batterio cyclospora cayetanensis sarebbe all'origine di una vasta contaminazione alimentare che ha interessato alcuni lotti di insalate commercializzate da McDonald's negli Stati Uniti, in particolare nei due stati dell'Illinois e dello Iowa, e che avrebbe causato già diversi casi accertati di ciclosporiasi, una forma di dissenteria che può evolvere anche in forme più gravi e che possono persistere per settimane.

I casi accertati finora

Ad oggi, secondo quanto hanno comunicato le autorità sanitarie dell'Illinois, i casi accertati sarebbero circa 90.

L'infezione da ciclosporina avrebbe cominciato a manifestarsi, come mette in evidenza "Repubblica", a partire dal mese di maggio 2018. Sia le autorità sanitarie dell'Illinois che dello Iowa hanno notato un aumento dei casi di ciclosporiasi e sono riuscite a collegare questo incremento con il consumo delle insalate commercializzate dalla famosa catena di fast food. Tanto che si è dato subito inizio ad un'indagine, a cui sta collaborando attivamente anche McDonald's stessa, per poter identificare il vettore del batterio. Nel frattempo l'azienda sta provvedendo a richiamare e ritirare dai ristoranti le confezioni di insalata appartenenti ai lotti contaminati.

Le dichiarazioni delle autorità sanitarie

Anche se finora è stato accertata la contaminazione delle insalate di McDonald's le autorità sanitarie dell'Illinois, per bocca del direttore dell'Idph Nirav D. Shah, hanno affermato che continuano, per ragioni di sicurezza, ad effettuare accertamenti onde escludere fonti di infezione alternative.

Il consiglio, ovviamente, è quello di consultare un medico nel caso da maggio ad oggi qualcuno avesse accusato sintomi quali stanchezza e diarrea dopo essere stati in un fast food McDonald's. Altri sintomi legati ad un'infezione da ciclosporina possono essere febbre alta, crampi addominali, nausea, inappetenza e perdita di peso.

I casi passati di contaminazione alimentare

Purtroppo negli ultimi anni negli Stati Uniti si sono verificati diversi casi di contaminazione alimentare. Basti ricordare quanto avvenuto nel 2013. Anche in quel caso vi furono centinaia di casi di persone che vennero contagiate da un infezione batterica dopo aver mangiato delle insalate prelavate. Negli anni 90 invece vennero messi sotto accusa, sempre in Nord America, i lamponi importanti dal Guatemala.

Il trattamento consigliato per la ciclosporiasi

Per quanto riguarda l'attuale epidemia di ciclosporiasi è opportuno segnalare che il contagio avviene, prevalentemente, per via oro - fecale. In pratica, i cibi contaminati sono venuti in contatto, precedentemente, con gli escrementi di animali portatori del batterio.

Di conseguenza, quando si consumano cibi o bevande contaminate si contrae la malattia. Se, quindi, ci si deve recare negli Stati Uniti, sopratutto in questo periodo estivo, è bene ricordare che se si dovesse contrarre la ciclosporiasi il trattamento consigliato include la somministrazione di trimetoprim/sulfametossazolo in doppio dosaggio secondo le indicazioni del medico. Queste, ovviamente, varieranno a seconda che si tratti di adulti o di bambini. Per questo se è in programma un viaggio negli Stati Uniti è consigliabile sentire un medico per avere opportuni consigli.