Continuano i ritiri di merce alimentare non conforme alle regolamentazioni vigenti. Si tratta di prodotti appartenenti alla cerchia dei beni di primo consumo e di prodotti invece esclusi da questa cerchia ma che comunque vengono richiesti e consumati. L'allarme che viene lanciato questa volta parte dal Rasff, il sistema europeo che monitora costantemente la sicurezza alimentare, e riguarda le cozze vive refrigerate. Secondo quanto comunicato, le cozze sarebbero risultate contaminate dal batterio Escherichia Coli, presente in un quantitativo di gran lunga maggiore a quello stabilito dalle regolamentazioni attualmente in vigore.

Si è reso necessario avviare le procedure di controllo e ritiro in quanto il prodotto risulta già essere stato immesso sul mercato e, sfortunatamente, non è possibile risalire al numero di lotto colpito dal batterio.

Cozze contaminate da Escherichia Coli, cosa può succedere?

Quanto comunicato e raccomandato dalla Rasff è di evitare l'acquisto ed il consumo delle suddette cozze prima di averle sottoposte ad un minuzioso controllo da parte delle Asl locali. L'ingerimento di alimenti contaminati dal batterio Escherichia Coli potrebbe causare non poche problematiche all'interno dell'organismo. Il batterio si trova in piccole quantità all'interno degli organismi viventi a sangue caldo, compreso l'uomo, ed è necessario per la corretta digestione di determinati alimenti, ma se presente in quantità elevate può danneggiare l'intestino causando vomito, diarrea e forti crampi addominali.

Trattandosi di un batterio particolarmente insidioso, è possibile trovarlo anche all'interno delle acque contaminate da feci e di numerosi alimenti.

Quanto viene raccomandato dalla Rasff è necessario affinché venga ridotto al minimo il numero di contaminazioni in quanto questi alimenti potrebbero essere messi in vendita anche tramite canali non legali e, pertanto, non controllati dalle agenzie sanitarie.

La diffusione di questo alimento avviene maggiormente all'interno del territorio italiano ma l'allarme è stato lanciato anche in Austria.

Si tratta di una manovra attuata di recente anche per altri alimenti maggiormente utilizzati sulle tavole degli italiani, come nel caso delle uova fresche ritirate dai vari mercati perché contaminate da Salmonella, un altro batterio molto pericoloso per il nostro organismo.