Negli ultimi decenni, grazie all'avanzamento della ricerca medica, sono stati compiuti molti passi in avanti nella lotta ai tumori. In particolare, se da un lato si è assistito ad un aumento dell'incidenza dei tumori, al contempo è migliorata la prognosi per i pazienti grazie alle terapie attualmente disponibili. Basti dare come riferimento qualche dato statistico: nel 2017 sono state fatte 370mila nuove diagnosi di tumori, circa 100mila in più rispetto al 2008. Riguardo invece alle percentuali di guarigione, il 54% degli uomini e il 63% delle donne sopravvive al tumore.

Tenendo conto del ventennio 1990-2009, la sopravvivenza dei pazienti a cinque anni dalla diagnosi è aumentata del 15% per gli uomini e dell'8% per le donne.

Cancro: nuove terapie disponibili

Questi risultati sono stati raggiunti grazie alle terapie mirate che si basano su molecole innovative, che hanno come target uno specifico bersaglio molecolare. Per effetto di queste nuove opzioni terapeutiche è aumentata sia l'aspettativa che la qualità di vita dei pazienti. In particolare a queste novità è dedicata la pubblicazione di "Terapie mirate 100 domande 100 risposte", effettuata da Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) e Fondazione Aiom, che ha lo scopo di fornire a famigliari e pazienti un volume facilmente consultabile che fornisce tutte le informazioni utili in caso di dubbio di qualsiasi tipo.

In questo senso Stefania Gori, che è presidente nazionale Aiom, nell'introduzione del volume sottolinea che l'obiettivo dei ricercatori è di riuscire ad individuare le "singolarità molecolari e genetiche dei diversi tipi di tumori", al fine di stabilire una cura che tenga conto delle esigenze di ogni paziente colpito dalla patologia tumorale.

Le alterazioni molecolari che si riscontrano nei tumori ne rappresentano una sorta di firma, in quanto dicono molto delle caratteristiche biologiche della neoplasia. Avendo a disposizione queste informazioni, è possibile impostare una terapia mirata, che può modificare in maniera significativa la prognosi della malattia, anche quando questa è in fase avanzata o metastatica.

Gabriella Farina, che è invece direttore dell'oncologia del Fatebenfratelli Sacco di Milano, sottolinea che con queste nuove terapie è possibile ridurre la tossicità dei trattamenti, migliorando la qualità di vita del paziente che, sottoposto alla chemioterapia standard, sperimenta effetti collaterali quali vomito, nausea e perdita dei capelli. In prospettiva, i progressi derivanti dalla genomica e dalla biologia molecolare in un futuro prossimo ci consentiranno di disporre di nuove molecole per la cura delle patologie tumorali.