Sperimentato in Italia, all'Ospedale Sant'Anna di Torino, un nuovo test del Dna di tipo prenatale. Il nuovo esame si baserà su un semplice prelievo del sangue materno che consentirà agli specialisti del settore di compiere analisi genetiche più accurate e meno invasive per le diagnosi precoci sul Dna del feto. L’iter del nuovo progetto, della durata di un anno, confronterà in parallelo il nuovo test del sangue con le metodiche diagnostiche tradizionali. Una notevole innovazione che migliorerà la Salute delle future mamme e quella dei nuovi nati.
Nuovo test sul Dna del feto: di cosa si tratta
Il principio del nuovo test diagnostico sul Dna del feto si basa su un prelievo di sangue materno da effettuare al posto del prelievo dei villi coriali e l’amniocentesi che, statisticamente, comportano un margine di rischio di aborto. Il semplice prelievo del sangue materno consentirà agli specialisti di estrapolare il Dna fetale e di analizzarlo, aiutandoli nell’individuazione di alcune caratteristiche, di tipo genetico, presenti nel feto. Secondo lo studio dei ricercatori, sul Dna libero del feto saranno valutabili ed individuabili diversi rischi di patologie cromosomiche come quella della sindrome di Down, del trisomia 13 nota ,come sindrome di Patau, caratterizzata dalla presenza di gravi ritardi al livello mentale e diverse malformazioni anatomiche e il trisoma 18 o sindrome di Edwards che si comporta una bassissima percentuale di sopravvivenza del nascituro.
Anteprima mondiale del nuovo test sul Dna
La nuova diagnosi, che si basa sulle innovative analisi del Dna fetale presente nel sangue materno, è stata presentata in esclusiva a livello mondiale e nasce dalle ricerche degli specialisti del Centro di Ecografia e Diagnosi Prenatale dell’ospedale Sant'Anna di Torino. Considerato che circa il 3 per cento dei nascituri deve fare i conti con patologiche genetiche, il principale scopo dello studio è quello di ridurre sensibilmente l’adozione, da parte delle donne in stato di gravidanza, di test diagnostici di tipo invasivo.
Il progetto sarà sviluppato unicamente nella struttura ospedaliera torinese e si svolgerà, a livello sperimentale, nell’arco di un anno. Il nuovo esame sarà garantito, per il momento, esclusivamente alle donne in stato di gravidanza che si sottoporranno all’amniocentesi o al prelievo di villi coriali presso il Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Sant’Anna.