L’uva raccolta in molti paesi di tutto il mondo, per il 75% viene destinata all’industria del vino e per il 25% scartata nel processo di produzione del vino come vinaccia (pelle e semi). In paesi come Italia, Francia e Spagna, dove la produzione di vino è più rilevante, la produzione annuale di vinaccia può raggiungere 1200 tonnellate all’anno, da destinare ai prodotti di scarto.

La vinaccia, in realtà, può essere una sorgente di composti salutari, come hanno dimostrato i ricercatori dell’Institute of Food Science, Technology and Nutrition di Madrid nel lavoro pubblicato su Food and Function nel novembre 2018.

Lo studio è stato condotto su 50 soggetti con iperinsulinemia. Un gruppo ha ricevuto 8 grammi di vinaccia essiccata al giorno per 6 settimane, l’altro solo un placebo, per controllo. E’ stato rilevato che la vinaccia abbassava significativamente l’insulina a digiuno. La vinaccia è risultata, dunque, una sorgente di sostanze antiossidanti contenute nelle fibre dell’uva, utili nei soggetti a rischio cardiometabolico.

Iperinsulinemia e sindrome metabolica

L’iperinsulinemia è spesso associata alla presenza di grasso addominale e ipertensione o anche dislipidemia, combinazione definita sindrome metabolica, capace di aumentare il rischio di comparsa di malattie croniche cardiovascolari e diabete.

La caratteristica dei pazienti iperinsulinemici è la presenza di livelli elevati di stress ossidativo e infiammazione di grado lieve nei tessuti.

Sono d’aiuto alimenti ricchi di antiossidanti e di fibre che riducono l’assorbimento intestinale del glucosio e mantengono bassi i livelli di insulina, come olio di oliva, frutta e ortaggi, carne bianca, pesce, cereali integrali e legumi.

In diversi studi preclinici, recentemente, è stata mostrata particolare attenzione alle fibre di scarto della frutta (buccia di uva e mela), mentre i pochi studi clinici sono stati condotti finora con il succo e la polpa dell’uva senza considerare la parte dell’uva ricca di fibre (la vinaccia).

Studio clinico

La vinaccia essiccata somministrata ai pazienti con iperinsulinemia è stata ottenuta da uva rossa ed essiccata a 60°C. I soggetti, di età compresa tra 20 e 65 anni, sono stati sottoposti a prelievi di sangue prima e dopo il trattamento di 6 settimane con vinaccia o placebo per controllare l’insulina basale e altri parametri metabolici.

Al termine dello studio i pazienti presentavano una diminuzione significativa dell’insulina a digiuno, senza variazioni di altri marker metabolici.

L’azione della vinaccia è stata spiegata col fatto che lo scarto dell’uva è una sorgente di antiossidanti (polifenoli) associati alle fibre. Dopo l’ingestione, gli antiossidanti legati alle fibre, non assorbiti lungo l’intestino tenue, vengono rilasciati dalla matrice delle fibre all’interno del colon per azione del microbiota batterico, generando metaboliti bioattivi antiossidanti ad effetto insulino sensibilizzante.

La vinaccia può, quindi, essere utilizzata nei pazienti con sindrome metabolica, oltre ai già noti impieghi nell’alimentazione animale e nella cosmetica.