La cefalea cronica è una malattia che colpisce ogni anno circa 7 milioni di italiani e che causa non poche problematiche che si estendono anche nell'ambito lavorativo e sociale. Quella di riconoscerla come malattia invalidante è una battaglia che si combatte da anni e che ha sempre diviso in due gruppi le persone: chi da sempre è favorevole a considerarla una malattia invalidante a tutti gli effetti e chi invece si considera contrario a tutto questo. Si tratta di una battaglia che, stando alle ultime dichiarazioni, sembra essere stata vinta grazie alla leghista Arianna Lazzarini che, con la dem Giuditta Pini, è riuscita ad ottenere il "via libera" da parte della Camera.

La cefalea cronica, lo Stato la riconosce come invalidante

L'ok, stando a quanto riportato su Il Messaggero, dovrebbe arrivare entro la prossima od al massimo entro due settimane e porterà con sé qualche cambiamento. Si spera quindi in un "ok" definitivo nel periodo antecedente la Pasqua di quest'anno.

La modifica del testo rende noto che, questa "nuova" malattia, o per meglio dire questa nuova considerazione della stessa, non comporterebbe nessun costo aggiuntivo per lo Stato e che, nei mesi prossimi, la cefalea cronica sarà inserita nella lista di quelle malattia che prevedono un indennizzo specifico.

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), la cefalea cronica rientra al terzo posto tra le malattie considerate invalidanti e che, a causa dei disturbi che causa quotidianamente, costringe non pochi italiani ad assentarsi dai luoghi di lavoro ed a rimandare i propri impegni.

Si tratta di una malattia che colpisce circa il 10.6% della popolazione di età compresa tra i 25 ed i 44 anni e con un rateo maggiore sulle donne rispetto agli uomini.

Tutti potranno ottenere l'assegno di invalidità?

La domanda sembra sorgere spontanea e proprio per questo motivo si è ritenuto necessario affrontare l'argomento nel modo più dettagliato possibile.

Affinché si possa essere inseriti inseriti in "lista" per potere ottenere l'assegno di invalidità, è necessario che la malattia venga riconosciuta da un centro specializzato ed attraverso esami molto accurati, con certificati che garantiscano la presenza di cefalea cronica da almeno un anno.

Questo per evitare che chiunque soffra di qualche "mal di testa" passeggero approfitti della situazione nel tentativo di accaparrarsi una somma che non dovrebbe recepire.

Verranno inoltre studiati dei piani e dei metodi efficaci per riuscire a categorizzare i disturbi e riconoscere i soggetti realmente affetti da cefalea cronica.

Secondo Giuditta Pini, si tratta di un passo importante che porterà finalmente lo stato a riconoscere i disturbi di una malattia che fino ad oggi è stata sempre sottovalutata e considerata con superficialità.