Nelle scorse ore l’azienda farmaceutica italiana Alfasigma SpA ha siglato il secondo accordo in poche settimane finalizzato a consolidare il portfolio in ambito gastro-Intestinale. L’accordo firmato ora, un affare da 24 milioni di dollari, è con una società biofarmaceutica americana per lo sviluppo e la commercializzazione, a livello mondiale, di Brilacidin uso topico (es. schiuma, clistere, gel), un farmaco indicato per il trattamento di proctite ulcerosa e proctosigmoidite ulcerosa.
Infiammazione dell'intestino retto
Sono condizioni patologiche che rientrano genericamente nell'ambito delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI), note anche con l'acronimo IBD (Inflammatory Bowel Disease).
La Proctite Ulcerosa (PU) è una malattia infiammatoria dell’intestino retto. Se l’infiammazione interessa anche il sigma, prende il nome Proctosigmoidite Ulcerosa (PSU). PU e PSU insieme colpiscono circa 10 milioni di persone in tutto il mondo. Solo in Italia sono circa 200.000 persone.
L’accordo ora siglato tra Alfasigma, azienda farmaceutica italiana, e Innovation Pharmaceuticals, biotech statunitense, per lo sviluppo e la commercializzazione di Brilacidin, prevede un versamento iniziale di 24 milioni di dollari a cui seguiranno delle royalties in base agli utili commerciali. Inoltre, è prevista anche l'opzione di acquisto dei diritti di commercializzazione del farmaco per altre indicazioni, sempre nell'ambito delle patologie infiammatorie IBD, come la Colite Ulcerosa e il Morbo di Crohn.
Infatti sono in corso studi clinici per valutare l’efficacia di Brilacidin, in formulazioni orali (compresse), in altre patologie del tratto gastro intestinale. Non ultima anche come collutorio per le infiammazioni della mucosa orale.
Brilacidin, antibiotico di nuova generazione
Brilacidin fa parte di una nuova classe di antibiotici, dei “mimetici” di alcune proteine endogene (defensine).
La stessa Brilacidin è stata disegnata a partire dalla struttura di una defensina, proteine in grado di distruggere la parete batterica, con un ampio spettro antibatterico e attive sia sui batteri Gram-positivi che Gram-negativi. In tempi di resistenza agli antibiotici, Brilacidin rappresenta una soluzione al trattamento dello Staphylococcus aureus resistente alla meticillina.
Questo nuovo antibiotico è poco tossico per le cellule dei mammiferi mentre colpisce selettivamente i batteri - distruggendo direttamente e rapidamente le loro membrane - causandone la morte. A causa di questo meccanismo d'azione unico - che imita la risposta immunitaria naturale dell'ospite - la resistenza agli antibiotici ha meno probabilità di svilupparsi.
La storia di questo antibiotico inizia alla fine del secolo scorso quando ricercatori della University of Pennsylvania, con tecniche computazionale di bioinformatica, iniziarono a sviluppare nuove molecole, mimetiche ma più stabili delle proteine naturali note come defensine. Loro partirono da questo ragionamento: se le defensine sono molecole che si sono sviluppate naturalmente con l’evoluzione, e che aiutano a combattere le infezioni da batteri, funghi e di molti virus, sviluppando delle molecola analoghe, cioè che agiscano con lo stesso meccanismo delle defensine, non a struttura peptidica ma dei peptido-mimetici più stabili, possiamo arrivare ad una nuova classe di antibiotici meno incline a sviluppare fenomeni di antibiotico-resistenza.
Nel 2002, dalla Università questo progetto passò ad una biotech, la PolyMedix, e da questo si originò Brilacidin, che inizialmente veniva identificato con la sigla PMX-30063.
L’infiammazione dell’intestino, nota con l’acronimo IBD (Inflammatory Bowel Disease), è una condizione cronica e ha una origine autoimmune. Difficile da trattare, colpisce circa 10 milioni di persone in tutto il mondo tra cui 3 milioni solo negli Stati Uniti, con 70.000 nuovi casi diagnosticati ogni anno.
Per questo il mercato dei farmaci indicati per tale problema, nei prossimi anni è destinato a crescere. Da un volume di affari che, nel 2015, era dell'ordine dei 35,7 miliardi di dollari entro il 2022 si stima raggiungerà i 48,5 miliardi.