E’ il risultato di uno studio compiuto da un team di ricercatori israeliani, dell'Università Ben-Gurion del Negev, insieme a colleghi tedeschi e americani, i cui risultati sono stati pubblicati su 'Diabetes Care', una rivista dell'American Diabetes Association. In due settimane un frullato di questa lenticchia acquatica, normalmente facente parte della dieta delle popolazioni sud-est asiatico, è riuscita a tenere sotto controllo i livelli della glicemia. Inoltre, è ricca di amminoacidi essenziali, polifenoli, fibre, minerali, vitamine del gruppo B e vitamina A.

Una pianta millenaria

La scienza dell’alimentazione è anche la ricerca delle proprietà salutistiche e nutrizionali di alimenti che magari fanno parte di una dieta tradizionale ma che nessuno li ha valutati con un approccio scientifico. E’ il caso della lenticchia d’acqua, della specie Wolffia globosa, da secoli consumata dalle popolazioni del sud-est asiatico e noto come “polpetta di verdure" in quanto piatto ad elevato contenuto proteico.

Effettivamente questa pianta acquatica contiene una elevata varietà di amminoacidi essenziali ed è ricco in polifenoli – sostanze notorie per le loro proprietà antiossidanti. Ricco anche in vitamine, in particolare quelle del gruppo B e la vitamina A. Fibre alimentari e minerali compresi zinco e ferro biodisponibile.

Lo studio clinico: i ricercatori hanno preparato due varietà di frullato, il primo a base di yogurt e il secondo a base di lenticchia acquatica, specie Wolffia globosa (ceppo Mankai) e fatto bere a due gruppi di volontari, circa 20 soggetti per gruppo di età media 51,4 anni, con una obesità addominale e una glicemia a digiuno di 110,9 mg/dL.

Suddivisi casualmente in due gruppi simili. Questi volontari dovevano sostituire la cena con questi frullati. Ovviamente i due frullati erano equivalenti come contenuto in carboidrati, in proteine e in calorie. Solo dopo due settimane, i partecipanti che avevano preso il frullato di lenticchia d’acqua avevano visto un’attenuazione dei picchi glicemici.

Lo studio è stato molto articolato e sono stati valutati molteplici parametri e per un periodo più lungo. Ma già dopo un paio di settimane il gruppo che aveva preso il frullato di Wolffia globosa Mankai ha avuto un picco glicemico postprandiale (dopo i pasti) più basso rispetto all’altro gruppo (13,4 verso 19,3 mg/dL). Effetti riscontrati anche il mattino successivo. Glicemia a digiuno 83,2 verso 86,6 mg / dL. Inoltre, chi aveva bevuto il frullato di lenticchie aveva un senso di sazietà superiore al gruppo che aveva bevuto lo yogurt. Nessuna variazione sul sonno notturno.

In conclusione: questa lenticchia potrebbe rappresentare una valida alternativa per l’approvvigionamento delle proteine con effetti positivi sui livelli di glicemia.

I risultati sono stati pubblicati su Diabetes Care, primo nome Hila Zelicha.

Wolffia globosa, un vero superfood ma non l’unico

E’ un pianta coltivata in Israele e in altri Paesi. In ambienti chiusi. Dal punto di vista della sostenibilità la sua coltivazione è altamente competitiva in quanto, per produrre un grammo di proteine questa lenticchia richiede meno acqua rispetto al cavolo, alla soia e agli spinaci. Questa valutazione è in linea con l’impegno della ricerca negli ultimi anni a trovare alternative alle fonti proteiche animali perché gli allevamenti sono oggettivamente “dispendiosi” sotto il profilo dell’impatto ambientale.

Questo studio quindi non solo conferma la lenticchia d’acqua come possibile risorsa globale di una fonte proteica ma si è rivelata anche un efficiente presidio per il controllo della glicemia.

E questo è solo l’ultimo esempio di piante usate da secoli per il controllo di varie patologie, come il diabete. Un altro esempio è rappresentato dal bitter melon (melone amaro) un frutto che cresce sulla vite della pianta di Momordica charantia. È il più amaro di tutti i tipi di frutta e verdura ed è ricco di vitamine e minerali.

Anche questo impiegato da anni come agente antibatterico, antiossidante e modulatore del sistema immunitario. Ma moltissimi studi sono stati effettuati proprio per il controllo del livello della glicemia.