A fronte di 130-150 candidati vaccini anti Covid-19, ve ne sono alcuni che hanno raggiunto la fase più avanzata dello sviluppo clinico (PiCoVacc di Sinovac; Ad5-nCov della cinese CanSino Biologics (CSB); AZD1222/ ChAdOx1 nCoV-19 dell’Università di Oxford/IRBM e AstraZeneca; mRNA-1273 di Moderna; BNT162 di Pfizer/BioNtech). Nel riposizionamento di farmaci già approvati per altre indicazioni, in un vasto screening su 12.000 molecole, condotto negli Stati Uniti, 21 sono risultati efficaci nell'interferire con la crescita del virus. Quattro di questi (Clofazimina, Hanfangchin A, Apilimod e Ono-5334) sinergizzano con l’unico farmaco attualmente approvato, il Remdesivir, e potrebbero essere approvati a breve.
Vaccino anti Covid-19: la gara a chi arriva prima
Nessuno lo ammetterà ufficialmente ma quella che è in atto nel modo farmaceutico è una gara senza precedenti, paragonabile a quella degli anni ’60 per la conquista nello spazio, coronato dallo sbarco sulla luna. Non importa il ritorno economico, quello che è in gioco in questa competizione è la legittimazione delle multinazionali del Pharma, l’ambizione dei governanti e l’orgoglio della comunità scientifica.
Non ci sono precedenti in cui, in pochi mesi, sono stati sviluppati circa 150 vaccini contro una patologia o infezione specifica. Una gara fatta anche da annunci e smentite. Il più delle volte, a parlare non sono i protagonisti ma i politici.
Nelle ultime ore il Presidente Trump ha annunciato che gli Stati Uniti in autunno avranno il vaccino anti-Covid.
Sono quattro-cinque i vaccini arrivati in Fase III, la fase più avanzata della sperimentazione clinica. Si tratta di PiCoVacc di Sinovac; AZD1222/ ChAdOx1 nCoV-19 dell’Università di Oxford/IRBM e AstraZeneca; mRNA-1273 di Moderna; BNT162 di Pfizer/BioNtech.
E poi, in Cina, Ad5-nCov della CanSino Biologics (CSB), già somministrato ai militari cinesi. La Cina ha in cantiere anche altri vaccini sulla Covid, come quello della Sinopharm e quello della China National Biotech Group (Cnbg).
Hanno tutti superato le prime fasi della sperimentazione (Fase I, e Fase II), dimostrando di essere ben tollerati e di indurre una risposta anticorpale nei volontari.
Adesso è in corso l’arruolamento per l’ultima verifica, quella della sicurezza/efficacia su una popolazione più rappresentativa. Nei giorni scorsi un gruppo di 125 scienziati, tra cui 15 premi Nobel, ha proposto di spruzzare il Coronavirus direttamente nelle narici dei vaccinati, in modo da abbreviare i tempi della verifica dell’efficace dei vaccini.
Secondo gli esperti, entro la fine di quest’anno almeno un vaccino anti-Covid-19 potrebbe essere approvato e disponibile. Anche se per la produzione e distribuzione su vasta scala bisognerà attendere i primi mesi del prossimo anno.
Drug repositioning
Negli Stati Uniti è stato condotto un test per valutare l'attività di 12.000 molecole su Sars-CoV-2.
Di queste, 21 farmaci sono in grado di bloccare il coronavirus ma quattro lo sono a un dosaggio compatibile con l'uso clinico. Il 24 luglio questi risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista Nature, primo nome Laura Riva.
Remdesivir è stato il primo farmaco anti Covid-19, già approvato sia negli USA che in EU. Tuttavia, questo non funziona su tutti i pazienti. In attesa del vaccino si cercano altri farmaci da ricollocare nella terapia anti-Covid. Recentemente si è parlato dell’efficacia della lattoferrina che, come il Remdesivir, è in grado di abbreviare i tempi di recupero dalla malattia. Non di impedirne il contagio.
Lo studio condotto presso lo Sanford Burnham Prebys Medical Discovery Institute di La Jolla (California), come ha dichiarato Summit Chanda, professore e autore senior, è stato effettuato utilizzando materiale derivante da biopsie polmonari di pazienti infettati dal virus, e il supporto di una delle più grandi banche dati sui farmaci (ReFrame) disponibili negli Stati Uniti.
Delle 12.000 molecole/farmaci testati, un centinaio hanno mostrato un’attività antivirale, poi confermata in test di laboratorio.
Ulteriori verifiche hanno permesso di selezionare 21 molecole attive nel bloccare la replicazione del Sars-Cov-2 a dosaggi compatibili con un’applicazione clinica. Di questi, quattro hanno dimostrato un effetto sinergico con il Remdesivir: Hanfangchin A (antimalarico), Clofazimina (antibatterico e antinfiammatorio), Apilimod (usato in malattie autoimmune come artrite reumatoide e Crohn), Ono-5334 (in menopausa per contrastare l’osteoporosi). Secondo gli autori, questi quattro farmaci potrebbero essere approvati in tempi molto rapidi.