Il Global Drug Survey (GDS) è il più vasto studio a livello globale sui consumi di sostanze psicotrope legali e illegali. Utilizzando metodi di ricerca online anonimi, l'omonimo ente londinese conduce un sondaggio annuale in 10 lingue, con l'aiuto di partner in oltre 20 paesi. Il nono rapporto annuale è stato reso pubblico il 25 gennaio e mette in risalto i pericoli derivanti dall'abuso di alcol: un problema, secondo i dati riportati dal GDS, particolarmente diffuso nei paesi anglofoni e del Nord Europa.
Abuso di alcol: inglesi e scozzesi registrano i numeri più preoccupanti
L'inglese medio esagera nell'assunzione di bevande alcoliche più di 33 volte all'anno. Il 93% della popolazione di Scozia e Inghilterra si ubriaca almeno una volta all'anno. Questi sono i dati che emergono dal recente studio del GDS. I risultati riguardano il numero di volte in cui si beve "così tanto da compromettere le proprie facoltà fisiche e mentali, al punto da influire su equilibrio e linguaggio e rendere conversazione e comportamenti evidentemente alterati". Il GDS ha intervistato oltre 110.000 persone prima della pandemia di coronavirus, in venticinque paesi in tutto il mondo.
Lo studio suggerisce che il problema dell'alcol nel Regno Unito sia molto più pericoloso dell'uso di qualsiasi altra droga.
Nel Regno Unito, più del 5% dei giovani intervistati ha dichiarato di essere andato al pronto soccorso dopo aver bevuto, a fronte di una media globale del 2%.
Il consiglio del GDS: rivedere la politica antidroga
Nel Regno Unito, il tasso di ricovero ospedaliero per abuso di alcol è molto alto, più di quello relativo ai consumatori di una qualsiasi delle altre droghe citate nel rapporto, a eccezione dell'eroina.
Quest'ultima, però, è molto meno diffusa dell'alcol: il 94% dei britannici afferma di aver bevuto alcolici nell'ultimo anno, mentre il 2,3% dichiara di aver fatto uso di eroina.
Il team di studiosi ritiene che i governi dovrebbero cambiare il loro approccio nel contrasto all'uso di droghe: "La politica di tolleranza zero limita l’abilità del governo di stabilire una conversazione onesta con chi fa uso di droga.
Cambiare la politica antidroga può richiedere anni. Per ora, dovremmo cercare di cambiare il modo di parlarne e spingere la cultura dell’uso di droga verso la moderazione: un obiettivo accettabile e raggiungibile per la maggior parte delle persone. Meno è meglio! Sono necessari maggiori finanziamenti da destinare a servizi che siano in grado di entrare in contatto con le persone prima che sviluppino una dipendenza. Inoltre, bisogna riconoscere che una penalizzazione più severa rende meno probabile che le persone chiedano aiuto", si legge nello studio.
In Italia, sono i giovani la fascia più a rischio
Secondo lo studio GDS, gli italiani dichiarano in media di essersi ubriacati circa 12 volte negli ultimi 12 mesi mentre il 14% degli intervistati dichiara di non essersi mai ubriacato durante il periodo analizzato.
A destare particolare preoccupazione è l'uso di alcol tra i più giovani. L'ultimo rapporto dell'OMS riporta che il 37,1% dei ragazzi sotto i 19 anni dichiara di aver consumato una quantità eccessiva di alcol (l'equivalente di almeno 60 grammi di alcol puro) almeno una volta nei 30 giorni precedenti al sondaggio.
Secondo quanto rende noto il Ministero della Salute, la fascia di popolazione più a rischio per entrambi i generi è quella dei 16-17enni, seguita dagli anziani ultra 65enni. Circa 800.000 minorenni sono da considerare a rischio per patologie e problematiche correlate al consumo di alcol, a causa di una carente conoscenza dei rischi che l’alcol causa alla Salute.