Per la serie BlastingTalks intervistiamo Sara Di Benedetto, founder di Coccoon. L’azienda offre una linea eco di cosmetici sostenibili e multifunzionali. Nasce in Italia per promuovere una nuova concezione di bellezza minimalista e vegan, rivoluzionando il mondo della cosmesi naturale.

Blasting Talks è una serie d'interviste esclusive con business e opinion leader nazionali e internazionali per capire come la pandemia di coronavirus abbia accelerato il processo di digitalizzazione e come le aziende stiano rispondendo a questi cambiamenti epocali.

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Partiamo dall’idea alla base di Coccoon: com’è nato il progetto imprenditoriale, di cosa vi occupate nello specifico e a chi vi rivolgete?

La nostra idea nasce da un’intuizione che si trasforma nel 2015 in uno spin off universitario. Avendo lavorato per anni nel mercato degli oli vegetali, ero consapevole delle difficoltà di approvvigionamento, da parte delle aziende cosmetiche, di oli vegetali puri con principi attivi inalterati e che non fossero stati miscelati con oli secondari durante la lunga catena di produzione. A rimetterci in questo era il cliente finale. La soluzione era nel programma di Dottorato internazionale in Agrobiodiversità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa dove il mio socio fondatore si è formato.

Avevamo quindi una diretta e sicura connessione con i paesi emergenti dove l'agrobiodiversità si concentra e dove crescono spontaneamente le piante oleaginose di interesse per la produzione di olio.

Quindi come si è sviluppata l’idea negli anni successivi?

Nel 2016, dopo la prima esplorazione sul campo, produciamo a Bali il nostro primo olio puro: l’olio di cocco.

E lo produciamo insieme alle donne coltivatrici locali della comunità agricola dell'isola indonesiana. Ci rendiamo subito conto che con una materia prima così preziosa e speciale dobbiamo creare qualcosa di unico, direttamente destinato al consumatore finale attento alla qualità dei prodotti che sceglie e al rispetto verso le risorse del pianeta.

E così nasce Coccoon: la nostra linea di ecocosmetici sostenibili, multifunzionali, minimalisti, vegani e plastic free, il cui ingrediente principale è proprio il nostro olio di cocco puro, e che si prende cura di tutti, includendo i bambini fin dalla nascita, le pelli più sensibili, quelle mature, chi sta affrontando un percorso oncologico ed ogni corpo di genere e forma diversi.

Come definireste la vostra missione e in che modo fate vostri i valori vegani e votati a un consumo più consapevole?

La nostra missione è la gentilezza. Siamo gentili con il corpo, la pelle ed il pianeta. Coccoon è una cosmesi ecologica orientata alla sostenibilità ambientale che ha la missione di formulare eco cosmetici minimalisti e multifunzionali, dagli INCI corti e sicuri, certificati per pelli sensibili, biodegradabili, efficaci e durevoli - possibilmente solidi - vegan e plastic free.

Con questa gentilezza, valorizziamo l'artigianalità di una filiera equa, direttamente gestita, e promuoviamo un consumo più responsabile e consapevole in cui si riducono gli sprechi e si sceglie la qualità. Conosciamo intimamente la storia dei nostri prodotti e delle persone con cui collaboriamo nei paesi in via di sviluppo dove supportiamo l’economia locale nel pieno rispetto delle risorse umane, animali ed ambientali. Un passo imperfetto per volta, “vogliamo diventare il cambiamento che vorremmo vedere nel mondo”: questa è la nostra missione!

Avete notato dei cambiamenti rispetto alla sensibilità delle persone su queste tematiche?

Negli ultimi anni c’è stata una crescente attenzione nei confronti della sostenibilità ambientale e sociale, anche in ambito cosmetico.

Si stanno muovendo passi in avanti ma c'è ancora molta strada da fare e il rischio di greenwashing in tutti i settori è alto essendo la tematica “green” ormai una tendenza. Noi, con il nostro marchio e grazie alla nostra comunicazione più safety-oriented che marketing-oriented, vogliamo ispirare un cambiamento autentico, intimo e profondo che parte dallo stile di vita delle persone. Crediamo fortemente che questa sia la strada migliore per sensibilizzare un pubblico più ampio.

Ci può raccontare come vengono reperite le materie prime e come funziona la produzione dei prodotti?

Grazie alle connessioni del Programma di Dottorato internazionale in Agrobiodiversità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa con esperti in genetica agraria dislocati nei paesi emergenti, abbiamo sviluppato e gestiamo la prima rete di piccole comunità agricole locali di fiducia per la produzione di olii puri.

A Bali, il nostro olio di cocco viene spremuto a freddo e filtrato senza pressione. Le noci di cocco sono raccolte a mano da palme a crescita spontanea. L’olio puro viene poi importato in Italia dove viene confezionato tal quale in vasi di vetro, e destinato alle formulazioni degli eco cosmetici: i solidi (sapone, balsamo, maschera botanica e deodorante) e il solare 30 SPF con filtro fisico. La formulazione, la lavorazione, il confezionamento e l’etichettatura avvengono nel nostro laboratorio cosmetico in Toscana secondo rigorosi standard di qualità europei.

Lei parla spesso di una nuova concezione di bellezza minimalista: ci può spiegare cosa intende?

Con Coccoon vorremmo rieducare alla semplicità: pochi prodotti di qualità, etici e multiuso per trovare benessere, fisico e spirituale, a casa e in viaggio.

Il nostro approccio minimalista si focalizza sull'essenzialità dei prodotti (che sono indispensabili e hanno “pochi ma buoni” ingredienti) e sull’accettazione di sé, nelle proprie forme e rispettando il tempo che passa. Riducendo al minimo gli sprechi e i consumi ma valorizzando se stessi, vogliamo celebrare una bellezza imperfetta e naturale dove tutti sono inclusi.

Qual è stato l’impatto sulla vostra attività dei recenti sviluppi internazionali, come la pandemia e la guerra in Ucraina?

La pandemia ha scosso il nostro business che ha fluttuato come un’altalena, crescendo però sempre di anno in anno: da una parte i primi lockdown del 2020 hanno portato a un forte aumento delle vendite online, dall’altra nel 2021 sono stati un duro colpo per i negozi fisici che rappresentano una buona fetta del nostro mercato.

Con lo scoppio della guerra in Ucraina e il conseguente rincaro dei prezzi, abbiamo subito un nuovo generale rallentamento dell'attività ma siamo fiduciosi per il prossimo futuro. Abbiamo radici solide e una struttura resiliente. La positività è una nostra caratteristica indelebile.

Guardiamo al futuro: pensa che i valori che portate avanti potranno diventare uno standard di settore in futuro? Come vede l’evoluzione di questo mercato nei prossimi anni?

Se non cambiamo il nostro modo di consumare adesso, non avremo più tempo per farlo in futuro. Si tratta di un aut-aut. Il mercato deve prepararsi a questo cambiamento di rotta. E se la felicità è davvero fatta di piccole “cose” come crediamo fortemente, allora dovremmo tutti imparare a ridurre i consumi e a concentrarci sulle poche cose essenziali che nutrono il nostro benessere fisico e mentale.

Ci piace pensare che il minimalismo sia la chiave per sopravvivere al futuro. Noi siamo pronti!

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