Dopo "Gre-No-Li",un altro "trio" si appresta a fare le fortune del Milan, in ottica presente efutura. Si tratta di "El-Ba-Ni". A oltresessant'anni di distanza dalle gesta del trio svedese composto da Gren (lamente), Nordahl (il braccio) e Liedholm (il polmone), un altro terzetto pareavere tutte le carte in regola per far sognare i tifosi rossoneri. El Shaarawy,Balotelli e Niang, le tre giovani frecce che compongono l'attacco delMilan, potenzialmente, possono essere davvero esplosivi.
Analogie, maanche profonde differenze nel paragone (forse un po' prematuro) tra questi dueterzetti da favola.
Il "trio" Gre-No-Li arrivava dalla Scandinavia e, di quellaterra, portava impresso il marchio, il carattere e lo spirito. Gli attualiattaccanti rossoneri hanno invece nelle vene sangue italo/francese misto ad essenze africane. Ne viene fuori, un mix di fantasia e imprevedibilità, ma anche un carattere difficilmente domabile che spesso, ne complica lagestione e l'atteggiamento in campo e fuori (vedasi in particolar modoBalotelli ma anche lo stesso Niang). Genio e sregolatezza dunque, ovverotalenti capaci di giocate estemporane ma anche di black out incomprensibili. L'unicoche pare sfuggire a questa logica è Stephan El Shaarawy, giocatore esploso sindall'inizio di questa stagione e che sta dimostrando una maturità che va benoltre l'età anagrafica.
Volendo giocare un pò, proviamo ad azzardarequalche paragone tra i due terzetti, anche se si tratta di giocatori dai ruoli e caratteristiche diverse. Possiamo dire, per esempio, che il Nordahl dei tempi attuali può essereindividuato in Balotelli. Come l'ariete scandinavo, anche "Super Mario" ha unfisico in grado di reggere lo scontro con i difensori più arcigni e un tiromicidiale, capace di piegare le mani ai malcapitati portieri di turno.
El Shaarawy, tra gli attaccanti attuali è, aparer mio, colui che, più di tutti può avvicinarsi al Gren degli annicinquanta. Dei tre, mi pare il più plausibile, per essere considerato "la mente",nonostante si distingua anche per lo spirito di sacrificio, la corsa e l'abnegazionenel tornare a dare una mano ai compagni della difesa.
Niang, a questo punto,potrebbe essere il "polmone", ovvero il Liedholm di quella grande squadra chetornò a vincere lo scudetto dopo ben 44 anni. E' solo un gioco, senza pretese, per accendere un pò la fantasia. Che nessuno se ne abbia a male.
Al di là deiparagoni un po' forzati e sicuramente azzardati (almeno per il momento), restala convinzione di avere a che fare con tre ragazzi che, se non si perderannoper strada, potranno garantire al Milan un futuro radioso per diversi anni. ESan Siro già sogna…….