Italiani protagonisti nel primo weekend dei Mondiali di Schlarming, alla conclusione di due gare spettacolari, finalmente all'altezza delle aspettative, dopo l'inizio travagliato delle giornate d'apertura.
Già per la Supercombinata femminile di venerdì le condizioni erano perfette per una gara interessante: una bella giornata di sole a far da cornice ad uno spettacolo finalmente all'altezza delle aspettative, nonostante una pista non particolarmente impegnativa, ma resa divertente dalla neve compatta e dalle ondulazioni del terreno, che hanno creato qualche difficoltà alle atlete.
A conquistare l'oro Maria Riesch, con una splendida manche di slalom, che supera di 46'' la slovacca Tina Maze (in testa dopo la manche di discesa) e l'austriaca Nicole Hosp, bronzo a 1.00''
Sabato con pista ghiacciata, lastroni a tratti e visibilità incerta, si è corsa la Discesa Libera Maschile, considerata la gara regina delle discipline veloci, con lo squadrone azzurro sotto i riflettori, dopo una stagione che ci ha visti vincitori in quattro gare su sei disputate.
Alla fine la spunta Svindal, il fuoriclasse norvegese alla sua ottava medaglia mondiale in carriera, autore di una prova eccezionale, fluida e potente, impossibile da battere. Alle sue spalle uno splendido Dominik Paris, 24 anni da compiere ad aprile, già celebrato per la vittoria di Kitzbuhel di fine gennaio, che interpreta la sua discesa con determinazione e cuore, al limite sul finale del tracciato con una correzione aerea spettacolare.
Una medaglia d'argento di grande soddisfazione, a coronamento di una stagione che in Coppa del Mondo lo vede in testa alla classifica di specialità, tallonato proprio da Svindal. Bronzo per il francese Poisson, a 97'' dal primo.
Più sorprendente la giornata di domenica, con la Discesa Libera Femminile che, orfana della favorita Linzey Vonn, ha visto la nostra Nadia Fanchini (scesa con il numero 2) in testa dall'inizio e beffata soltanto nel finale dalla francese Rolland, alla sua prima vittoria in carriera.
La discesa di Nadia è pulita, ritmica, probabilmente un po' troppo controllata nella parte iniziale, dove cede il fianco al recupero delle avversarie, ma con una parte centrale perfetta ed un finale in crescendo. Atleta dopo atleta il primo posto di Nadia si consolida, infliggendo distacchi importanti anche alle più temibili: Tina Maze, Anna Fenninger, Andrea Fischbacher ad oltre un secondo, Julia Mancuso a sette decimi, la più vicina è Maria Riesch a 54''.
Infine Marion Rolland, 31enne francese con il pettorale 22, batte l'azzurra di 16'', costruendo la sua vittoria nei primi due intermedi iniziali, con un bottino che si assottiglierà progressivamente ma senza esaurirsi del tutto.
Risultati inattesi dunque, con le austriache fuori dal podio, Tina Maze soltanto settima, medaglia d'oro a Marion Rolland, argento a Nadia Fanchini e bronzo ad un'irriducibile Maria Riesh, che in Coppa del Mondo quest'anno sembrava un po' sottotono ma che in questi giorni ha ritrovato fiducia e smalto.
La medaglia di Nadia merita un commento a parte, poiché brilla di una luce abbagliante, indipendente dal colore del risultato: è la luce del lavoro e della fatica, degli infortuni superati, della forza di questa ragazza dal sorriso timido e vivace, brilla come i suoi occhi gonfi di lacrime di soli due giorni fa, in cui i risultati non arrivavano e la sofferenza sembrava insopportabile.
Come lei stessa ha dichiarato a fine gara, questa è una medaglia al suo coraggio, alla sua capacità di continuare a crederci: un sogno che si avvera e che premia, oltre al talento, il carattere di un'atleta di cui essere orgogliosi.