Il calcio è così: un giorno sei un fenomeno e un altro non sei nessuno, un giorno sei la squadra imbattibile, la squadra di alieni scesi in terra, un altro, la squadra che in una partita intera non riesce a dare una spinta capace di portare in gol i propri attaccanti.

È la storia del Milan e del Barcellona. Dopo l'andata del 20 febbraio in cui i rossoneri si sono imposti in casa propria per 2-0 sui bluegrana, dimostrando di essere all'altezza della squadra di Vilanova, ieri sera invece al Camp Nou si sono dovuti arrendere alla forza e alla tenacia dei fuoriclasse della squadra spagnola.

Il 20 febbraio si pensò che il Barcellona, uscito in precedenza sconfitto anche in Copa del Rey e in Liga, avesse accusato li colpo e fosse destinata ad abbandonare anche la massima competizione europea sotto i gol del Milan. Invece ieri ha dimostrato tutta la sua forza.

Le due partite del Barça rispecchiano il comportamento del fuoriclasse Lionel Messi: all'andata sembrava un qualunque buon giocatore, ieri ha dato dimostrazione del suo talento, segnando 2 gol, uno dei quali molto simile ad un gol di Maradona, e non è la prima volta. 

Il Milan quindi, dopo aver fatto una grandissima gara all'andata, sul Camp Nou non è riuscito ad andare oltre un palo con Niang che lanciato in contropiede ha superato il portiere ma purtroppo per lui e per il Milan, il suo tiro si è fermato sul palo, e a pochissime altre occasioni non concretizzate. Con un gol del Milan avremmo visto tutta un'altra partita, diversa e forse più combattuta su entrambi i fronti.  

Il Milan esce dalla Champions a testa alta, il Barcellona va avanti grazie ai 4 gol (2 di Messi, 1 di David Villa e l'ultimo di Alba) degli ottavi contro i rossoneri, restando una mina vagante per la Juventus di Antonio Conte.