Tutto, tranne che un'amichevole. Italia-Brasile, in programma questa sera a Ginevra, non puòessere certo considerata una partita come le altre. Innanzitutto, perché incampo ci saranno le nazionali più titolate della storia del calcio. Cinquecampionati del mondo i sudamericani, quattro gli azzurri: basterebbe soloquesto a costituire uno straordinario motivo di interesse per la gara. Per nonparlare, poi, delle epiche sfide che hanno lasciato una traccia indelebile, inepoche diverse, nella storia di questo sport.

Sarebbe bello poter raccontare ogni singolo confronto che ha preceduto il matchdi stasera, ma ci limiteremo a ripercorrere le pagine più significative dellarivalità tra i verdeoro e l'Italia.

La sconfitta del 1970

Spesso il Brasile si è rivelato un ostacolo insormontabileper la nazionale azzurra, regalandoci cocenti delusioni come quella del 1970, quando la squadra carioca travolsela compagine guidata dal ct Valcareggi con un inappellabile 4-1 nella finaledella Coppa Rimet. Troppo forte la squadra dell'inarrivabile Pelè per un'Italiache, ad onor del vero, aveva speso tutte le energie fisiche e psicologichenella meravigliosa semifinale vinta allo stadio Azteca di Città del Messico per4-3 ai tempi supplementari contro la Germania, in quella che anni dopo fu definita"la partita del secolo". L'illusoria rete di Boninsegna, che avevamomentaneamente riportato in parità la gara dopo il vantaggio siglato da O'Reycon uno stacco imperioso, servì solo a rendere meno amara la sconfitta, che fusancita nella ripresa dai gol di Gerson, Jairzinho e Carlos Alberto.

Lo scontro del 1978

Nel 1978 le duerivali storiche si incontrarono nuovamente nella finale per il terzo e quartoposto del mondiale argentino. La spuntarono ancora i brasiliani per 1-2,ribaltando con due tiri da lontano di Nelinho e Dirceu l'iniziale vantaggiosiglato da Causio. Una conclusione ingloriosa della rassegna iridata per gli azzurriche, per la qualità del gioco espresso, avrebbero di gran lunga meritato iltitolo. E furono gli unici capaci di battere l'Argentina padrone di casa, chetrionfò tra mille polemiche.

Rivincita azzurra al Mundial 1982

Ma il tempo è galantuomo e quattro anni più tardi l'Italia,nel Mundial 1982, si prese la piùbella delle rivincite. Contro il Brasile stellare di Zico, Socrates, Cerezo,Junior, e con un solo risultato a disposizione per qualificarsi allasemifinale, gli uomini di Bearzot sfoderarono una prestazione leggendaria,vincendo per 3-2 e aprendo di fatto le porte alla vittoria del terzo campionatodel mondo.

Una partita ricca di spunti epici: la tripletta di Pablito Rossi, la corsasfrenata di Falcao dopo il gol del 2-2, l'ingresso di Bergomi che a soli 18anni sostituì l'infortunato Collovati, la rete ingiustamente annullata adAntognoni, la monumentale parata di Dino Zoff che, all'ultimo istante di gioco,blocca miracolosamente sulla linea un colpo di testa di Paulo Isidoro, l'irrefrenabilegioia azzurra e le lacrime dei brasiliani, che non si sarebbero mai immaginatila sconfitta. Brividi.

La finale mondiale del 1994

Nei mondiali statunitensi del 1994, invece, le due nazionali si incontrarono in finale. Purtroppo,come nel 1970, fu un'altra pagina amarissima per il calcio italiano: la squadradi Arrigo Sacchi, al termine di una partita condizionata dal gran caldo, vennesconfitta ai calci di rigore dalla Selecao di Romario e Taffarel, vedendosfumare ad un passo dal traguardo il sogno, accarezzato a lungo, di vincere ilquarto titolo iridato.

Impossibile dimenticare il penalty decisivo calciatoalle stelle da Roberto Baggio, protagonista assoluto di quel mondiale concinque reti, le lacrime del Divin Codino e di Franco Baresi al termine dellapartita. Ma lo sport è anche questo.

Potremmo continuare per ore a raccontarvi incontri eaneddoti sulla sfida infinita tra Italia e Brasile, ma ci fermiamo qui. Inattesa del nuovo capitolo in programma stasera e con la certezza che, comunquevada, non potrà mai essere una partita come le altre.