I vari paesi europei iniziano ad entrare nell'ottica del Fair Play Finanziario tanto voluto dal presidente della Uefa, Michael Platini, attivato negli anni scorsi e che entrerà a pieno regime fra due stagioni. Molte società hanno già riscontrato grossi problemi ad entrare nelle rigide regole imposte dal FPF come il Malaga, che a causa dei mancati pagamenti degli stipendi nei mesi scorsi si vedrà costretta a non poter partecipare alla prossima competizione europea alla quale si qualificherà. Stiamo parlando di un club che in questa stagione in Champions League è arrivata fino ai Quarti di Finale ed è stato eliminato solamente al 92' della sfida di ritorno contro il Borussia Dortmund.
Al momento la società spagnola è quella che ha subito la sanzione più pesante, mentre ci sono altri club europei sotto osservazione dall'organo preposto al controllo dei conti, e solamente a fine stagione potranno ottenere il via libera per l'iscrizione alle varie competizioni europee alla quale si sono qualificate.
La Premier League - Con l'arrivo dei magnati, il campionato inglese ha subito un notevole aumento delle spese. Parliamo di società che si qualificano stabilmente in Europa come Manchester City e Chelsea. Questo potrebbe causare qualche problema di troppo, visto che spesso i ricavi sono nettamente minori rispetto alle spese effettive dei due club.
Per questo motivo, all'interno della Premier League si è portato a termine un regolamento che possa accostarsi al Fair Play Finanziario e che prenda in considerazione tutte le squadre del campionato inglese.
Si è stabilità una soglia massima come budget per gli acquisti e soprattutto sono previste delle sanzioni in caso di mancato rispetto delle regole (si va dalla classica multa ai punti di penalizzazione). In questo modo le società inglesi cercheranno di abbassare le spese e adeguarsi ai regolamenti della Uefa.
E in Italia? - La crisi economica ha investito il Bel Paese già da parecchi anni e le società, senza regolamenti interni, sono state costrette a tagli drastici con alcune cessioni dolorose. I proprietari dei club sono poco predisposti a spendere ancora di tasca propria quindi è probabile che le squadre italiane non rischino nessun provvedimento da parte della Uefa.