Buona la seconda! È questo lo slogan più azzeccato per descrivere il secondo tentativo di convivenza in Yamaha tra Jorge Lorenzo e Valentino Rossi. Una convivenza che, finalmente, sembra scorrere nei giusti binari, al contrario di quella vissuta tra i due piloti nel periodo dal 2008 al 2010, dove si arrivò perfino a dover erigere un muro nel box Yamaha per separare i due compagni di squadra.
Oggi è tutta un'altra storia: Jorge è cresciuto vincendo il mondiale nel 2010 e nel 2012 e anche Valentino, dopo l'infelice esperienza alla Ducati, ha capito che per rimanere alla Yamaha, team con cui ha sempre fatto bene, vale la pena mettere da parte un po' di egoismo.
La ritrovata pace tra i due è stata sottolineata ieri dallo stesso Jorge Lorenzo, intervistato da Gazzetta Tv in occasione di un evento organizzato dalla Sector, di cui il pilota spagnolo è il nuovo testimonial. "Al momento - ha detto Lorenzo - stiamo andando d'accordo su quasi tutto quando parliamo della moto. Abbiamo uno stile di guida molto simile, siamo entrambi piloti molto sensibili che capiscono quasi tutto quello che può trasmettere la moto.
Ciò è positivo per l'evoluzione della M1, tutti e due sappiamo qual'è la strada. Questa comunicazione tra noi, che prima non esisteva e ora esiste, fa molto bene alla squadra". Su Rossi, autore nell'ultima gara di una grande rimonta che l'ha portato al traguardo secondo proprio dietro allo spagnolo, Lorenzo è sicuro: "Un pilota come lui che ha vinto 9 mondiali e 100 gare, per di più con diverse moto, non si può non considerare per la lotta al titolo.
Ha 34 anni: non è una età in cui il rendimento decade, è ancora velocissimo e molto forte nei testa a testa. Lotterà per il titolo, l'ho detto prima dell'inizio della stagione e lo ripeto ora dopo la prima gara".
Gli chiedono se a 34 anni - l'età di Rossi - correrà ancora anche lui e Lorenzo risponde: "Non si sa mai nella vita. Se non si hanno problemi di salute e si tiene la passione, la disciplina e la voglia di sforzarsi mentalmente e fisicamente si può rimanere al top per molto tempo. Dipende dalla tua motivazione, dalla tua passione per la moto e per lo sport. Io però penso di giorno in giorno".
Sul Gran Premio di domenica scorsa che lo ha visto partire in pole e poi dominare la gara, Lorenzo ha dichiarato: "In Qatar è andato tutto in maniera quasi perfetta, abbiamo sfruttato molto la buona messa a punto della Yamaha in quella pista.
Dal giovedì alla domenica siamo andati fortissimo: non solo io ma anche Valentino e Crutchlow. Ho fatto una gara di concentrazione, cercando di non sbagliare, e alla fine ho vinto. Ma è solo una gara, adesso andiamo ad Austin, una pista completamente diversa dal Qatar con un'altra temperatura e altre caratteristiche a partire dalle frequenti discese e salite presenti nel tracciato. Può succedere di tutto".
Jorge Lorenzo ha poi voluto elogiare il suo giovane connazionale Marc Márquez che in Qatar, all'esordio a 20 anni in MotoGP, ha ottenuto il terzo posto: "Márquez fa paura, è veramente forte, un talento impressionante. Ha una capacità di imparare pazzesca e lo ha dimostrato nella prima gara arrivando terzo e lottando anche per la seconda posizione.
Ad Austin, per me, andrà ancora più forte. Ha tutto per sfondare: la sua moto è forte e lui è bravissimo".
In chiusura gli è stato chiesto un parere sui giovani piloti italiani che stanno emergendo: "Iannone è molto forte, è migliorato molto in consistenza e velocità. Fenati in Moto 3 prometteva molto ma adesso gli sta sicuramente succedendo qualcosa psicologicamente, perché non è normale che l'anno scorso ha vinto una gara all'inizio della stagione e adesso termina quindicesimo".