Sarà Borussia Dortmund - Bayern Monaco la grande sfida del 22 maggio allo stadio Wembley di Londra che assegnerà la Champions League della storia. E' la quarta volta che in finale si affronteranno due squadre della stessa nazione, in un derby che per la prima volta vede scontrarsi due squadre tedesche.
Il "bottino" economico messo in palio dalla Uefa rientrerà quindi,volenti o meno, nelle tasche della Germania.
A differenza della prima semifinale giocata da Borussia Dortmund e Real Madrid, le differenze maggiori sono state viste in campo piuttosto che nei portafogli di Ulrich Hoeneß, presidente dei bavaresi, e di Rosell, presidente dei blaugrana.
I ventidue scesi in campo si equivalgono quasi perfettamente nel valore finanziario, visto che entrambe le formazioni sono costate alla base all'incirca 140 milioni di euro con gli acquisti maggiori riguardanti J.Martinez da una parte, 40 milioni, e David Villa dall'altra, sempre 40.
I due club sono vicinissimi anche nel valore attuale, con il Barcellona che ne vale 309 (+55%) e il Bayern invece 285 (+48). In campo tutto questo non si è visto e i tedeschi hanno letteralmente asfaltato gli spagnoli con un perentorio 7 - 0 in due gare.
Sul fronte monte ingaggi non c'è storia dove il divario e' di ben sette posizioni con gli uomini di Villanova a guidare la speciale classifica europea con quasi 218 milioni totale contro i 170 dei bavaresi.
E pensare che solo un anno fa sui giornali usciva questa frase: «Per me è il colmo, è una cosa impensabile. La Germania ha dato centinaia di milioni di euro alla Spagna per uscire dalla crisi e poi i club non pagano i loro debiti. Non si può», questo fu duro j'accuse del presidente del Bayern Monaco, Uli Hoeness. La causa, l'indebitamento delle squadre spagnole della Liga che ammontava a 752 milioni di euro, con il solo Barcellona a quota 374, compensato però dai 450 di ricavi. La questione iberica e' facilmente spiegabile visto che le squadre spagnole, tutte, sono legate mani e piedi al sistema bancario e questo, a sua volta, non solo è esposto per 400 miliardi di euro al sempre più devastato settore del real estate, ma dipende per sopravvivere dal denaro della Bce e, soprattutto, non ha più collaterale esigibile per ottenere finanziamenti.
I grandi risultati delle tedesche sono invece il riflesso del periodo d'oro della Bundesliga, dove i ricavi negli ultimi 15 anni sono aumentati del 293 per cento, il calcio dà lavoro a 40 mila persone, per la prima volta nella stagione 2011-2012 i 18 club del campionato hanno superato insieme i due miliardi di euro di fatturato. La squadra più ricca è proprio Bayern Monaco, già campione in Germania, che l'anno scorso ha avuto un giro d'affari di 332 milioni e che oggi fa la voce grossissima sul mercato: ha preso l'allenatore più cool del momento, Pep Guardiola, per esempio. Ex blaugrana.