Neymar da Silva Dos Santos Jr., meglio noto come Neymar, ha 21 anni ed è probabilmente il calciatore più promettente del momento, quello che in tantissimi hanno segnalato come il futuro miglior giocatore del mondo. Lo scettro è indubbiamente posseduto da Lionel Messi al momento e proprio con l'argentino formerà al Barcellona il duo delle meraviglie nella prossima stagione calcistica.

Il talento brasiliano ha mosso i primi passi col Santos, suscitando da subito l'interesse di molte società europee che però non hanno voluto correre il rischio di "bruciarlo".

Nella squadra brasiliana, dal 2009 ad oggi, il giovane attaccante ha realizzato un bottino di 136 reti. A questo punto, complici anche le ottime prestazioni con la nazionale brasiliana nel corso degli anni, il suo acquisto in un club europeo è sembrato meno prematuro ed è arrivata l'offerta del Barcellona di 7 milioni di euro a stagione per 5 anni. L'occasione, oltre che di giocare accanto all'adorato Messi, di confermarsi definitivamente come uno dei grandi del calcio moderno.

In attesa della tanto attesa occasione che di certo non esula gli scettici dal dire che in Europa la "musica" sarà un po' diversa per il talentino, rispetto ai canoni del calcio brasiliano, il giovane Neymar ha iniziato a darci un assaggio nella Confederation Cup, nella quale non ha fatto sconti nemmeno all'Italia di Prandelli, con la quale si è affrontato sabato 22 giugno ed ha messo a segno una bella rete su punizione.

All'attivo nella competizione ha già 3 reti, una per ogni partita disputata.

Il Brasile di Neymar -  la formazione di Felipe Scolari, esperto allenatore già campione del mondo col Brasile di Ronaldo, sembra essere più che mai Neymar dipendente per quanto visto finora. Sebbene la coppia di difesa David Luiz Thiago Silva diano una certa affidabilità al reparto arretrato, con Julio Cesar a difendere egregiamente i pali, i meccanismi di gioco sembrano tutt'altro che rodati ed il Brasile "migliore" l'abbiamo visto probabilmente contro una spaurita Italia, mentre, seppur vincente con Giappone e Messico le prestazioni del collettivo sono state tutt'altro che esaltanti.

Chi non ha deluso è stato il solo Neymar, capace di giocate eccellenti, di segnare ad ogni gara e anche di fare infuriare gli avversari con qualche "tuffo" di troppo, forse dovuto all'esile struttura fisica, per ogni contatto fisico subito, ma anche ad un po' di malizia che ad un giocatore che vuol acquisire subito esperienza non dovrebbe mancare.

Ora non resta che attendere l'esito della Confederation Cup ed il suo approdo in Europa, accanto alla divinità Messi che potrà oscurarlo o donargli la luce definitiva alla consacrazione tra i grandi.