Per i protagonisti di giornata intervistiamo i ragazzi del SoftAir Club di Summonte. A parlare è il presidente Simone Petrillo, anima e cuore del Club A.S.D SkullBrutus.

Simone ciao! Sei pratico con le armi, ma vediamo se lo sei altrettanto con le parole … Spiega cos'è il SoftaAir a tuo nipote di dieci anni.

La prima parola che mi viene in mente è onestà .Questo è un gioco che vuole come protagonista la trasparenza. Si ripropongono situazioni militari con fucili caricati a proiettili biodegradabili. I proiettili non lasciano segni sul corpo, quindi sta all'onestà di chi viene colpito dichiararsi ferito ed uscire dalla partita.

E tu vuoi dirci che nessuno ha mai barato?

I bari ci sono sempre stati e continueranno ad esserci, ma non deve essere questo ad infangare lo spirito del gioco. È come per i tifosi di calcio, fare di tutta l'erba un fascio è stupido e riduttivo per la bellezza di questo sport e dello sport in genere.

Sei il ministro della pubblica Istruzione. Perché porteresti il SoftAir nelle scuole.

Di sicuro, per il cameratismo che viene a crearsi fra compagni di squadra, ma soprattutto fra avversari. Vedi, quando sei in uno spazio ridotto (di solito non più di 70 metri) sai che il successo di una missione dipende da quanto saprai essere affiatato con il tuo compagno di reparto. È un insegnamento che ho sempre adottato nella vita: trovare una squadra valida ed essere risposto a dare tutto me stesso per farla vincere.

Ho decine di storie d'amicizia nate in trincea. Una volta che tutto finisce, restiamo noi ed una bella pizza fumante.

Diciamo che ci hai quasi convinti. Parlaci un po' dell'attrezzatura che il SoftAir richiede.

Beh, diciamo che dipende dalle esigenze. Di sicuro è indispensabile la mimetica, gli anfibi (questo sport si svolge in ambienti naturali), le protezioni per gli occhi (fondamentali!), il gilet tattico ed i fucili. L'investimento si aggira sui duecento euro, ma giuro che non ve ne pentirete! Provare per credere!