A pochi giorni dal via, grandi sono le aspettative per questo nuovissimo campionato per monoposto totalmente elettriche che, negli intenti della FIA, rappresenta il matrimonio fra la visione di una futura mobilità essenzialmente elettrica e il mondo delle corse. Il campionato, che inizia il 13 settembre a Pechino e si chiuderà il 27 giugno 2015 a Londra, vede 20 piloti, 2 per ogni team, disputarsi il titolo su 10 circuiti cittadini.

Per contenere i costi la FIA ha deciso che il primo anno, 2014-15, tutti corrano con la stessa vettura Spark-Renault SRT_01E, prodotta dalla francese Spark Racing Technologies.

Però, nonostante l'apparenza "monomarca", la Formula E è e rimane un campionato "aperto" a team, progettisti e costruttori, i quali, dopo aver preso coscienza dei problemi e delle tematiche della trazione elettrica senza dover inizialmente dedicare eccessive risorse in ricerca e sviluppo, potranno poi sviluppare in proprio la monoposto più competitiva.

La prima SRT_01E era stata presentata a Las Vegas in occasione del CES dal 7 al 14 gennaio 2014 con un giro dimostrativo sulla Strip fino al Cesar's Palace. Il primo lotto di 10 vetture è stato consegnato ai team il 15 maggio, il secondo lotto il 3 luglio e a metà luglio tutte le scuderie avevano ricevuto la dotazione di 4 vetture ciascuna. Perché 4 e non 2?

La ragione è tecnica: a bordo non si può imbarcare un peso di batterie superiore a 200 kg, sufficienti a percorrere metà della distanza prevista per la gara. Poiché la ricarica, anche se veloce, dura parecchi minuti, e il progetto della vettura non prevede la sostituzione rapida delle batterie, si è optato per il cambio di vettura a metà gara.

A inizio luglio piloti e team hanno avuto la possibilità di prendere confidenza con le vetture sul circuito di Donington Park, dove hanno sede, su uno spazio coperto di 4.000 m2, gli uffici della Formula E e le strutture tecniche e amministrative dei 10 team. I test sono durati alcuni giorni e hanno visto primeggiare lo svizzero Sébastien Buemi, il pilota che meglio e più rapidamente ha assimilato la tecnica di guida con trazione elettrica.

Il funzionamento del campionato è stato spiegato, nelle sue linee generali, in un articolo del 2 febbraio. C'è da aggiungere che gli appassionati hanno la possibilità di dare una spinta al proprio favorito partecipando all'iniziativa FanBoost sul sito FIA Formula E. Ogni fan ha la possibilità, registrandosi, di assegnare 1 punto al suo pilota preferito. I 3 piloti con il maggior numero di voti ricevono, per auto e per pilota, un "aumento di potenza" da 150 a 180 kW per 5 secondi.

Molti puristi hanno storto la bocca di fronte a questa iniziativa che, secondo loro, può falsare il risultato sportivo. Ma la Formula E è stata ideata come un evento sociale che nello spazio di una giornata coinvolga cittadinanza e spettatori.

Il prezzo del biglietto è contenuto, non più di 85 € per un posto con la miglior visuale, e i bambini non pagano. La gara si svolge all'interno della città, senza rombo di motori, ed è accompagnata da altre manifestazioni di solito dedicate alla promozione della mobilità sostenibile. Più che una gara, è una festa.

Qualcuno si chiederà se ho votato. Certamente. Il mio punto è andato all'italiana Michela Cerruti, una delle due donne, l'altra è inglese, che partecipano al campionato. Michela fa parte del Team Trulli Formula E. Jarno non se la prenderà se non l'ho votato, ma una vecchia volpe dei circuiti come lui può fare a meno di "spintarelle".