E' il croato Mirin Cilic lo zar di tutte le Russie quest'anno. Nulla ha potuto Roberto Batista Agut, finalista a sorpresa del torneo. I due sono arrivati all'atto conclusivo della Kremlin Cup dopo aver eliminato rispettivamente, in semifinale, Mikhail Kukushkin, (non senza patemi, con il punteggio di 4/6 6/3 6/2) mentre, il tennista di Castellon de la Plana ha sconfitto, a sorpresa Ernst Gulbis con un doppio 6/4.

La chiave tattica del match, è stata, come spesso avviene quando giocano tennisti dalle caratteristiche di Cilic, il servizio. Bautista Agut aveva ben in mente come giocare: niente palleggi da fondo campo con più di cinque scambi e cercare di prendere la rete alla prima occasione favorevole.

Piano perfetto, lo stesso che aveva attuato il giorno prima contro Gulbis. Ma contrariamente al lettone, Cilic è stato implacabile al servizio: ha vinto tutti i suoi turni alla battuta non concedendo neanche uno straccio di palla break. Per Bautista non c'è stato nulla da fare,impossibile arginare la potenza del croato. Il punteggio di 6/4 6/4 lascia poco spazio all'immaginazione: sono bastati due break per portare a casa gioco partita e incontro. Il primo break si è verificato all'ottavo gioco del primo set, il secondo, in apertura del secondo parziale.

Dopo Zagabria, sconfitto in finale Tommy Haas, Delray Beach (contro Kevin Anderson), e lo Us Open a Flashing Meadows, (il malcapitato fu Nishikori) il tennista croato di Medjugorie raggiunge quota quattro tornei vinti in stagione.

Un risultato ottimo, dovuto, in gran parte dal cambio di coach. Goran Ivanisevic (attuale coach di Cilic) ha letteralmente cambiato la mentalità del tennista, ma prima di tutto ha stravolto il suo modo di giocare. Fine dei lunghi scambi da fondo campo, basta essere troppo attendisti, quasi timorosi. Adesso Cilic sfrutta al massimo le sue caratteristiche tecniche e fisiche.

Un ragazzone di un metro e novantotto centimetri (per ottantadue chilogrammi) non può giocare un Tennis d'attesa, avrà pensato Ivanisevic: meglio addentare il match, imporre la maggior fisicità, sfruttare la potenza al servizio e nei colpi da fondo. Perciò servizio non sempre potente, ma anche lavorato in kick e slice esterno e da fondo, tirare a tutto braccio, sfondare con colpi lunghi e penetranti.

Così è stato ed i benefici si sono visti.  Per Bautista Agut, invece, un'ottima settimana ed una finale inaspettata, che gli ha fatto guadagnare due posizioni nel ranking Atp: oggi è il numero 14. Complimenti davvero.