Lo sci di fondo italiano non gode, da tempo, di buonissima salute. Dopo i fasti degli anni Novanta e primi Duemila, culminati prima con lo storico oro in staffetta alle olimpiadi di Lillehammer (1994) e poi con la sensazionale vittoria di Giorgio di Centa alle olimpiadi di Torino (2006), la squadra non aveva finora saputo rinnovarsi e rimanere su uno standard di risultati accettabile e pareva avviata - eccezion fatta per alcuni rari lampi apparentemente dovuti più al caso o al talento individuale che ad una crescita del movimento - verso un inesorabile declino.

La scorsa estate la Federazione Italiana Sport Invernali sembra essersene finalmente accorta, ed ha avviato un processo di radicale rinnovamento, affidando la guida del movimento a quel Giuseppe Chenetti, stimatissimo allenatore, già tra gli artefici dei fasti di Torino e negli ultimi anni ottimo responsabile della Combinata Nordica.
Le prime gare stagionali, pur con le ovvie e prevedibili difficoltà, sembrano segnalare che i primi frutti di questo cambiamento di rotta si iniziano a vedere, e si comincia ad intravedere un futuro più roseo per il Fondo tricolore. Se in campo femminile i risultati ancora tardano ad arrivare (ma si rileva comunque una certa progressione delle prestazioni), in campo maschile qualche buona notizia è già arrivata.

In particolare, proprio gli atleti più giovani (Dietmar Nockler, Federico Pellegrino e Francesco De Fabiani) sembrano avere iniziato a cambiare marcia. Nelle prime prove di Coppa del Mondo i tre portacolori azzurri hanno disputato prove incoraggianti, e Federico Pellegrino è stato capace di riportare, dopo quasi 5 anni, l'Italia sul gradino più alto del podio. Le prime due tappe del Tour de Ski - la principale vetrina dello Sci di Fondo prima dei Campionati Mondiali - hanno confermato e persino migliorato quanto di buono la Coppa del Mondo aveva fatto intuire.

Dopo un esordio interlocutorio nel prologo a tecnica libera, la 15 km a tecnica classica disputata ieri a Oberstdorf (Austria) ha mostrato un'Italia davvero in grande forma: 3 azzurri nei primi 15, con un Francesco De Fabiani assoluto protagonista, settimo all'arrivo ma in testa fino a poche decine di metri dal traguardo, grazie ad un attacco spettacolare quanto coraggioso portato nell'ultima salita, poco prima dell'ingresso nello stadio del Fondo. Poco dietro di lui chiudono Dietmar Nockler, decimo, e Roland Clara, tredicesimo. Buona anche la prestazione di Federico Pellegrino, specialista dello sprint e della tecnica libera, che chiudendo 35º in una gara distance a tecnica classica ha messo in mostra una ottima condizione.

Un grande risultato di squadra insomma, come non si vedeva ormai da anni. Il Tour de Ski prosegue ora con una gara sprint in tecnica classica domani in Val Mustair, con il nostro Pellegrino tra i favoriti, e poi con le gare di Dobbiaco (7 e 8 gennaio) e Val di Fiemme (10 e 11 gennaio). E quale migliore occasione delle gare in casa per la squadra azzurra per confermare quanto di buono fatto finora? Per il Fondo italiano potrebbe davvero essere un nuovo inizio.