Partita importante quella tra Inter e Palermo, soprattutto per Mancini che doveva affermare il suo prestigioso nome e quello della squadra dopo le due precedenti sconfitte e i neo-acquisti di livello internazionale. Il Palermo al contrario doveva dimostrare di far parte delle prime 10 in classifica, cosa non da poco. Sin da subito si è visto che la squadra siciliana si trovava in difficoltà, con Guarin che al 16' batte Sorentino di testa su assist di Shaqiri. I rosanero, specie nell'ultimo quarto d'ora del primo tempo, tentano in tutti i modi di agguantare il pareggio ma invano.
Ad avvio ripresa vi è il clamoroso errore del gioiello palermitano Dybala che sbaglia, calciando alto, a 2 metri dalla porta difesa da Handanovic. Poco dopo è Icardi a far tremare i tifosi del Palermo quando un suo colpo di testa sbatte sul palo sinistro per poi tornare in campo percorrendo tutta la linea della porta. Al 65' è il destro di Icardi a irrompere nuovamente nella porta difesa da Sorrentino su prolungamento di testa di Palacio. Infine a due minuti dal 90' è lo stesso Icardi di testa, su assist di Guarin, a superare l'ormai abbattuto portiere rosanero.
Finalmente l'Inter può tirare un sospiro di sollievo. La partita ha offerto importante dimostrazioni di forza da parte di Shaqiri - dopo l'assist sul primo goal, a metà gara si è concesso anche una veronica -, Guarin - per lui goal e assist - e Icardi, che si sta confermando sempre più l'attaccante giusto per i neroazzuri (l'attaccante di Mancini adesso è a quota 13 goals, secondo solo a Tévez).
Mancano invece le spuntate di Dybala e Vazquez. Il primo sbaglia clamorosamente a inizio ripresa ma è continuativo nel resto della partita (voto Gazzetta 6); il secondo non riesce a impostare l'azione offensiva come dovuto (voto Gazzeta 5.5). Il Palermo nella prossima sfida si troverà ad affrontare in casa un Napoli carico per via delle numerose vittorie e con uno strepitoso Higuain.
Il Mancio invece avrà da affrontare a Bergamo l'Atalanta, sperando che l'effetto trasferta non crei disagi a un Inter che vuole affermare di poter ancora far parte delle migliori squadre del calcio italiano.