All'Italia del Ciclismo manca la velocità. E' da tempo che non vediamo qualche atleta italiano che possa seguire le orme dei grandi velocisti italiani che il ciclismo moderno ci ha regalato. Gente come Cipollini e Petacchi che di certo non temevano la velocità, non avevano paura di buttarsi ai 60 km orari nelle ultime curve senza toccare i freni. Ci manca lo spunto veloce.
Ma forse quest'anno qualcosa può cambiare. Per i velocisti italiani la stagione è iniziata alla grande. Abbiamo un Viviani che vince la seconda tappa del Dubai Tour, e poi abbiamo una vecchia conoscenza veneta.
Di chi stiamo parlando? Stiamo parlando di Andrea Guardini, il velocista dell'Astana, squadra con la quale, finora, non aveva ancora trovato grandi risultati. Andrea Guardini è una grande promessa del nostro ciclismo e forse questo è l'anno adatto per esplodere definitivamente.
Il suo talento, in realtà, sembrava essere sbocciato nel 2012, quando, sotto la direzione di Luca Scinto, era riuscito a battere Cavendish in una delle ultime tappa del Giro d'Italia, precisamente nella 18ma con l'arrivo di Vedelago. Quel Mark Cavendish proprio all'inizio di quest' anno si è rifatto, negando a Guardini la prima tappa, con la conseguente conquista della maglia di leader del Dubai Tour. Andrea Guardini ha perso quella corsa per questione di centimetri, proprio mentre stava rimontando sul velocista inglese.
Nella seconda tappa, il nostro velocista, ha invece concluso in terza posizione. Nella terza tappa Andrea Guardini ha dovuto arrendersi alle salite, il suo grande limite. Oggi, invece, Guardini ha combattuto alla grande nei deserti del Qatar, dove è riuscito a tenersi nel gruppetto di testa e a concludere in seconda posizione la seconda tappa del Tour del Qatar.
Non era facile perché il vento ha influito sulla corsa, e solo un gruppetto è riuscito ad andarsi a giocare lo sprint, regolato da Kristof.
Guardini può migliorare molto e tornare a vincere grazie alla sua velocità massima, una delle migliori del gruppo. Sicuramente grandi miglioramenti devono essere fatti in salita, dove il veneto fatica molto, e siamo convinti che se migliorerà lì saprà togliersi grandi soddisfazioni. La vittoria non è ancora arrivata, ma siamo sicuri che è alle porte.