L'Unione Ciclistica Internazionale, utilizzando uno scanner, ha radiografato le biciclette di diversi protagonisti del Giro d'Italia. Era alla ricerca di marchingegni meccanici che ne possono agevolare la pedalata e quindi aumentare la resa in modo fraudolento, il cosiddetto doping meccanico. Le bici poste sotto osservazione in una tenda nella zona dell'arrivo dei corridori sono state quelle degli atleti: Alberto Contador (Tinkoff), Gilbert (BMC), Nocentini (AG2R), Hesjedal (Cannondale) e Elissonde (FDJ). Nelle bici non è stato trovato peraltro nulla di anomalo.



Tutto nasce da un dossier

In un dossier, presentato da un giornale sportivo francese, l'Equipe, si dubitava di un anomalo cambio di passo da parte di due corridori della tinkoff saxo, Ivan Basso ed Alberto Contador, nell'ascesa impegnativa del Mortirolo nella tappa Pinzolo Aprica. Anche il caso del canadese Ryder Hesjedal alla vuelta di Spagna aveva fatto nascere dei dubbi.

Il corridore cade in una curva con alcuni metri di scivolata, quando si ferma e si sgancia dai pedali, la ruota prende a girare velocemente in maniera anomala dopo che si era bloccata nella caduta. Questa storia del motore nella bici è iniziata nella Parigi-Roubaix in cui Cancellara in un tratto duro di pavé accelerò in maniera repentina, sembrava una moto rispetto gli altri corridori.

Quest'anno l'Unione Ciclistica Internazionale oltre ad intensificare i controlli sul doping agli atleti, ha aumentato i controlli sul doping meccanico. Parigi Nizza e Milano Sanremo sono state altre gare poste sotto la lente d'ingrandimento degli investigatori.

Tornando al caso del Mortirolo, Contador afferma: "questi controlli non sono una novità, si effettuano dal 2011 ed a me non passa nella testa di usare un motore nelle competizioni.

Penso inoltre che nessuno abbia mai usato un tale sistema, tra l'altro mai trovato". Analizzando la prestazione di Contador non si nota nulla di strano da un punto di vista tecnico. Infatti il più forte scalatore in attività, e questo non è un parere ma un dato di fatto, ha rifilato in una salita lunga ed impegnativa come il Mortirolo, solo 50 secondi a corridori come Kruijsswijk e Landa a tutt'oggi non ancora definibili fuoriclasse. L'inchiesta UCI comunque continua.