Dopo 40 anni, i Golden State Warriors tornano a vincere un titolo NBA, il quarto nella storia della franchigia. Gli uomini di Steve Kerr hanno sconfitto i Cleveland Cavaliers, campioni della Eastern Conference, dopo una trionfante gara-6. Non sono finite qui le soddisfazioni per i giallo-blu: la loro guardia, Andre Iguodala, è stato nominato MVP delle finali.

Estasi Warriors

E' stata una stagione esaltante e spettacolare per la squadra di Steve Kerr, che dopo aver dominato la stagione regolare col miglior record di tutta la lega (67-15), ha vinto la Western Conference, battendo gli Houston Rockets in finale, e, dulcis in fundo, ha riportato a casa il titolo dopo tanti, troppi anni di assenza.

Ci sono riusciti grazie ad un'ottima organizzazione di gioco e all'elevata qualità del loro roster: oltre al diamante Steph Curry, MVP della regular season, e all'altro giovanissimo talento Klay Thompson, la squadra è stata resa solida da un mix di giocatori giovani ed esperti, tra i quali Green, Barnes, Livingston, Barbosa, Speights, Bogut e lo stesso Iguodala, che si è meritato il premio di miglior giocatore delle finali grazie alle prestazioni poderose nella metà campo difensiva, dove ha dovuto vedersela con sua maestà, LeBron James. Soddisfazione anche per l'head coach Kerr, che diventa il settimo allenatore a vincere il titolo al primo anno.

LeBron, sarà per la prossima volta

Cleveland ha dovuto piegarsi alla superiorità dell'avversaria, ma l'atteggiamento della squadra di Blatt è sempre stato ineccepibile, nonostante una serie di finali che li ha visti perdere 2 cardini del quintetto come Kevin Love e Kyrie Irving.

James ha dovuto caricarsi ancora di più la squadra sulle spalle, chiudendo con ben 4 triple doppie in 6 partite e con più di 35 punti e 10 rimbalzi e quasi 9 assist a partita: insomma una prestazione leggendaria, eguagliabile solo a quelle di altre mostri sacri del basket come Jordan e O'Neal. Ma questo super LeBron non è bastato.

A 30 anni, il re ha attualmente un palmares in passivo, con soli 2 titoli vinti su 6 finali disputate, ed è alla seconda sconfitta su 2 finali giocate con i Cavaliers: resta un giocatore di un altro pianeta e questo lo lascia ben sperare per continuare a trionfare e dominare l'NBA.