Lance Armstrong di nuovo sulle strade del Tour de France! Ovviamente non è un clamoroso ritorno a cercare la maglia gialla in barba alla squalifica a vita per doping, ma l'ex campione americano sta per tornare a pedalare sulle strade della corsa che aveva conquistato per sette volte consecutive prima di essere cancellato dall'albo d'oro. Armstrong sarà in Francia per partecipare ad un evento benefico, una pedalata sulle strade di alcune tappe del Tour de France allo scopo di raccogliere fondi per la ricerca sulla leucemia.

Armstrong, quasi 400 km di Tour

Lance Armstrong percorrerà quasi 400 km, esattamente i tracciati delle tappe numero 13 e 14. Con il suo gruppo pedalerà il giorno prima rispetto al passaggio del Tour de France, ma percorrendo le stesse strade. Si tratta della tappa che porta da Muret a Rodez per 198 km e della successiva che riparte da Rodez per raggiungere Mende dopo 178 km. Niente grandi montagne, niente Pirenei e Alpi per l'ex campione. L'evento si chiama "Le Tour one day ahead" e nelle due edizioni precedenti ha raccolto qualcosa come 300.000 dollari da destinare alla ricerca.

Armstrong non gradito in Francia

L'annuncio del ritorno di Lance Armstrong al Tour, anche se in veste benefica, non è piaciuto molto, e come sempre il texano ha smosso un'infinità di attenzioni su questo suo progetto.

Il presidente dell'Uci Brian Cookson ha invitato Armstrong a non partecipare alla manifestazione, giudicando la sua presenza al Tour de France inopportuna e irrispettosa per il mondo del Ciclismo.

Ma Armstrong è deciso ad andare avanti. Sarà curioso capire come il texano sarà accolto in Francia, dove era stato idolatrato, soprattutto dall'organizzazione e dai media che avevano sfruttato la sua popolarità per esportare con ancora maggior successo il prodotto Tour.

Dopo lo scoperchiamento delle pratiche di doping rivelate dall'Usada e poi confessate dallo stesso Armstrong in una lunga intervista tv ad Oprah Winfrey, il Tour de France si è affrettato a cancellare ogni segno del passaggio del corridore americano, anche in maniera un po' ipocrita, come se questa fosse l'unica macchia del mondo del ciclismo di quegli anni e come se Armstrong avesse messo in atto tutto da solo.