Dopo una lunga lotta che in alcuni momenti aveva dato speranze ad amici, familiari e colleghi di lavoro, nella notte di oggi sabato 18 luglio 2015 è morto Jules Bianchi, pilota di Formula 1 del team Marussia. Jules Bianchi, che aveva appena 25 anni, si era reso protagonista di un terribile e sfortunato incidente durante il Gran Premio del Giappone del 5 ottobre del 2014, sul circuito di Suzuka, uno dei più attesi di tutta la tournée mondiale della Formula 1.

Durante quel triste giorno, Jules Bianchi andò fuori pista e si conficcò sotto al mezzo meccanico che stava eseguendo le manovre per portar via un'altra monoposto precedentemente uscita dalla pista pochi giri prima, esattamente nello stesso punto in cui Jules Bianchi è uscito. Per la famiglia Bianchi, da sempre grande appassionata di motori e di competizioni agonistiche di tipo automobilistico, si tratta del secondo grave lutto: nel 1969 durante la 24 ore Le Mans il prozio di Jules, Lucien Bianchi, stava provando un'Alfa Romeo e uscì improvvisamente di strada, colpendo un palo del telegrafo e morendo all'istante. Si tratta inoltre di un grave lutto anche nella storia della Formula 1, in quanto erano più di vent'anni che non moriva un pilota durante lo svolgimento di una gara (l'ultimo fu il tre volte campione del mondo Ayrton Senna che perse la vita durante il Gran Premio di San Marino, le cui tristi scene degli ultimi istanti di vita sono ancora nella mente di tutti noi).

Jules Bianchi aveva appena 25 anni quando c'è stato l'incidente durante il gran premio di Formula 1 di Suzuka in Giappone, e da tutti era considerato uno degli astri nascenti dell'automobilismo f1, sebbene avesse incontrato numerose difficoltà nei primi due anni di contratto a bordo di una monoposto. Nella sua carriera, Jules Bianchi ha disputato 34 Gran Premi totalizzando 2 punti nella classifica mondiale. Bianchi avrebbe compiuto 26 anni nel mese di agosto, queste le parole della famiglia in un comunicato apparso su Facebook: «Ha lottato fino alla fine, come ha sempre fatto, ma oggi la sua battaglia è arrivata alla fine. Il nostro dolore è immenso e indescrivibile».

La notizia dell'imminente morte trapelava da giorni, lunedì scorso il padre infatti si era detto poco ottimista sulle probabilità di sopravvivenza del figlio, che era ricoverato da 9 mesi all'ospedale di Nizza. Jules Bianchi aveva iniziato la sua attività agonistica in Formula 1 nel 2013 con la Marussia, che oggi si chiama Manor F1. La casa per cui Bianchi correva si è espressa così su Facebook: "siamo devastati dalla perdita di Jules dopo una così dura battaglia. È un privilegio per noi averlo avuto nel nostro team". La famiglia Bianchi, nel suo comunicato, ha ringraziato «tutti per l'affetto dimostrato nei mesi scorsi, che ci ha dato grande forza e ci ha aiutato ad affrontare momenti così difficili.