In origine era World Wide Wrestling Federation (WWWF), poi perse la parola Wide per motivi di semplificazione e divenne World Wrestling Federation (WWF). Tuttavia, un contenzioso con la famosa associazione ambientalista avente come simbolo un Panda, la World Wide Fund for Nature, meglio nota con quello stesso acronimo, ha costretto nel 2002 la federazione a cambiare ancora nome in World Wrestling Entertainment. Poi, finalmente, nel 2011, il nome attuale: World Wrestling Entertainment Inc., meglio conosciuta con l'acronimo WWE.
Ovviamente parliamo della Federazione che costituisce una vera e propria azienda statunitense di sport-intrattenimento, che si occupa principalmente di wrestling, ma anche di film, musica e merchandising.
Gli show che si occupano di Wrestling, soprattutto Raw e SmackDown, arrivano fino a tredici milioni di ascoltatori nei soli States e vengono trasmessi in 145 Paesi. Ma ora rischia grosso, giacché dodici Super star sono state denunciate, compresa la Federazione stessa, con l'accusa di negligenza. Vediamo cosa è successo.
Le dodici Super star e il capo d'accusa
Come riporta il sito specializzato, World wrestling, la denuncia è stata mossa da Tom Rivers, addetto alla sicurezza. Il fatto risale al 2013, durante un evento tenutosi a Savannah, in Georgia. L'uomo, nel corso di una rissa, di quelle spettacolari e proverbiali del wrestling, è stato colpito da una sedia alla schiena, riportando danni permanenti.
La denuncia multipla deriva proprio dal fatto che Rivers non sa chi lo abbia colpito e così ha denunciato ben dodici atleti. Essi sono: Dean Ambrose, John Cena, Ryback, Roman Reigns, Seth Rollins, Daniel Bryan, Cesaro, Fandango, Damien Sandow, Cody Rhodes, Kane e R-Truth. Tuttavia, i suoi principali sospetti ricadono proprio sul primo, Ambrose.
A fare chiarezza ci penserà una filmato di quella serata. Inoltre, l'addetto alla sicurezza ha denunciato la stessa WWE per negligenza, e chiede ad essa un risarcimento pecuniario. Il quale, se concesso, dovrebbe essere molto oneroso.
Vedremo come andrà a finire la vicenda. Negli anni di colpi duri se ne sono visti in questo sport (che però per molti non è tale, bensì solo spettacolo); il quale ha provocato anche qualche vittima. Ma come diceva il grande Freddie Mercury: The show must go on. Specie quando ci sono in ballo così tanti dollari...