Si prospetta una nuova Firenze 2013 per la nazionale spagnola ai Mondiali di Richmond del 27 settembre. Due anni fa la corsa finì con il titolo al portoghese Rui Costa e le accuse tra Valverde e Rodriguez, protagonisti di un suicidio tattico nel finale quando avevano ormai in mano la maglia iridata. Due anni dopo i protagonisti sono ancora loro, Valverde e Rodriguez, e le premesse preannunciano nuove scintille nella sfida iridata.

La maglia contesa

A causare lo strappo tra Alejandro Valverde e Joaquim Rodriguez è stata la maglia della classifica a punti della Vuelta Espana.

Alla partenza dell’ultima tappa Rodriguez deteneva la leadership con soli 2 punti di vantaggio su Valverde. Quest’ultimo, nettamente più forte del rivale in volata, ha approfittato di un traguardo volante nel circuito finale per raccogliere i punti necessari a compiere il sorpasso ed aggiudicarsi così la classifica a punti. Un’azione del tutto legittima quella di Valverde, visto che l’ultima tappa, pur nel suo clima da ultimo giorno di scuola, è una corsa in tutto e per tutto. Ma Joaquim Rodriguez non ha accettato il comportamento del rivale.

Una rottura Mondiale

Rodriguez ha criticato apertamente l'atteggiamento di Valverde e della Movistar, arrivando ad ipotizzare una ripicca agli imminenti Mondiali: “Per me l’ultimo giorno è un giorno di festa.

E’ già la seconda volta che succede così. Poi ai Mondiali succederà quello che succederà” attacca Rodriguez “A volte succedono cose che non ti aspetti, sembra che dobbiamo andare di comune accordo solo quando fa comodo a loro”.

Nonostante questa arrabbiatura Joaquim Rodriguez conclude con soddisfazione questa Vuelta Espana: “Sono contento, il secondo posto in classifica, una vittoria di tappa, un giorno in maglia di leader.

Ho vissuto la corsa senza stress, senza obblighi e questo è stato il segreto. Ora manca ancora una buona parte della stagione, non solo il Mondiale ma anche il Lombardia, Abu Dhabi, il Giappone. La tripletta al Lombardia mi motiva molto”