Tanta noia e poi il flash di Andrea Guardini. La prima tappa dell’Abu Dhabi Tour 2015, la nuova corsa spinta dai petrodollari degli Emirati, si può riassumere tutta qui. Lo spettacolo è stato il grande assente, complice il percorso quasi interamente pianeggiante e l’assenza di quel vento che era annunciato in una tappa come questa che portava il gruppo a pedalare nel deserto. Invece calma piatta per il vento e gruppo addormentato in attesa dello sprint finale.

Sky Dive all’attacco

La prima tappa dell’Abu Dhabi Tour 2015 prometteva battaglia tra i ventagli per il possibile forte vento che caratterizza quasi sempre le corse nel deserto.Èstata tutt’ altra corsa.

Il gruppo ha pedalato con calma, in grande ritardo sulla tabella di marcia, e le uniche iniziative sono state prese dalla formazione di Dubai, la Sky Dive, che ha mandato all’ attacco prima la vecchia conoscenza Francisco Mancebo e poi il tunisino Rafa Chtiuoi. Per il gruppo nessuna preoccupazione: il ritmo è stato sempre blando, senza una vera rincorsa. E in effetti Mancebo e Chtioui sono stati raggiunti per sfinimento più che per l’inseguimento del plotone, anche se il tunisino è stato raggiunto solo in vista dell’ultimo chilometro.

Sagan versione gregario

La volata finale è stata rimescolata dall’inedita strategia della Tinkoff Saxo che ha dato a Daniele Bennati l’opportunità di fare lo sprint con l’iridato Peter Sagan ad aprirgli la strada.

Bennati è riuscito a lanciarsi bene, ma il guizzo di Andrea Guardini è stato formidabile, come spesso gli accade in queste tappe brevi e molto tranquille. Per il veronese è stato un netto successo davanti a Tom Boonen che nelle ultime pedalate ha rimontato Bennati. Non pervenuto Marcel Kittel, mai nei giochi per lo sprint finale.

Domani l’Abu Dhabi Tour replica con un’altra tappa per velocisti, poi sabato entreranno in scena Nibali, Aru e gli altri scalatori per l’arrivo in salita della corsa. Un arrivo in salita vero, 10 km all’8%, dove lo spettacolo non dovrebbe mancare.