E’ sempre Astana nella settimana di grande Ciclismo che porta verso il Giro di Lombardia di domenica prossima. Ma a ruota di Vincenzo Nibali, vittorioso ieri alla Tre Valli Varesine, non arriva il successo atteso di Fabio Aru ma quello di Diego Rosa nella Milano Torino con il suggestivo arrivo sul Colle di Superga. Il giovane piemontese ha concretizzato una delle rare corse in cui ha avuto l’occasione di puntare in proprio al risultato, senza compiti di gregariato. Una vittoria davvero prestigiosa quella siglata da Rosa, al cospetto di un gruppo di avversari di grande livello e su una salita bella e difficile.

La prima scalata a Superga

La corsa si è racchiusa interamente nelle due scalate alla bellissima salita del Colle di Superga, come era prevedibile. Fin lì la Milano Torino era andata via con una fuga di Samuele Conti (Southeast), Alessandro Malaguti (Nippo Fantini), Daniel Teklehaymanot (MTN Qhubeka), Luca Chirico (Bardiani CSF) e Nicolas Lefrancois (Team Novo Nordisk). La fuga si è esaurita ai piedi della prima scalata al Colle di Superga, dove il TeamSkyha preso per prima le redini della corsa cercando di lanciare all’attacco, senza successo, Leopold Konig. Ma il gruppo ha interpretato la prima ascesa in maniera abbastanza lineare e tranquilla, con ancora più di trenta corridori tutti assieme allo scollinamento.

Astana da padrona

La Astana ha sempre più preso la guida del gruppo, con un Tiralongo anche oggi infaticabile. L’attacco alla seconda scalata verso Superga, quella conclusiva, ha subito chiarito i diversi propositi del gruppo. Majka (Tinkoff) ha aggredito una rampa già a 4 km dall’arrivo, spezzettando i resti del plotoncino dei migliori.

Ma a decidere la corsa è stato l’attacco portato da Diego Rosa (Astana) subito dopo il passaggio dai meno tre. Lo scalatore piemontese, grande amico di Fabio Aru, è riuscito a fare subito la differenza e guadagnare una quindicina di secondi. Dietro la stanchezza si è fatta sentire, Wouter Poels (Sky) ed ancora Majka sono usciti allo scoperto ma senza trovare la brillantezza per contrastare la marcia vincente di Rosa.

Il piemontese è andato così a cogliere il suo primo successo da professionista all’ombra della Basilica di Superga, con Majka che ha dovuto badare solo a difendere il suo secondo posto dal rientro finale di Fabio Aru, che dopo il traguardo è corso ad abbracciare l’amico Rosa. A seguire Pinot, Poels e Cunego.