Ed eccola di nuovo regina tra le stelle, Flavia Pennetta che annienta in due set la più quotata avversaria Agniewska Radwanska, e adesso attende la sfida contro la Sharapova per capire se riuscirà ad accedere alle top four.

In un'ora e 39 minuti si è sbarazzata con un 7-6, 6-4 molto combattuto della forte tennista polacca e adesso per lei è lecito sognare anche uno sgambetto a Maria Sharapova, per diventare una delle quattro regine del Tennis mondiale che si contenderanno il Masters.

La cronaca del match

Parte male la Pennetta nel match, subendo in apertura il break della Radwanska, ma è chiaro fin da subito che la brindisina è in palla e che non sarà di certo una passeggiata per l'avversaria.

La grinta e la determinazione sono quelle messe in campo negli Us Open, e Flavia riequilibra le sorti del set nel sesto gioco, riportando il match in parità. Seguono poi ancora un break della polacca e un controbreak della tennista azzurra, che preludono al tie break. La Pennetta perde solo un punto al servizio e chiude il set con una splendida palla corta, approfittando anche degli errori commessi dalla tennista avversaria.

Nel secondo set, la Pennetta alza il ritmo e progressivamente la Radwanska si spegne. Le è fatale il settimo gioco dove la Pennetta impone il proprio gioco, approfittando di un pessimo turno di battuta della polacca. Flavia si porta sul 5-3 ma spreca ben tre match point sul servizio dell'avversaria, che rimane aggrappata al match.

Ma la Pennetta è straripante nel turno di battuta decisivo, partendo subito con un ace, e non lasciando punti all'avversaria.

Le parole della Pennetta ai cronisti

E' apoteosi per l'azzurra, che ai microfoni dei cronisti non trattiene l'emozione per l'ennesimo grande risultato di una stagione da incorniciare: 'Ero consapevole del fatto che per battere la Radwanska dovevo essere aggressiva e giocare molto in profondità.

E' stato un onore sentire il tifo della gente per me, ora dovrò mettercela tutta per andare avanti il più possibile'. Chissà che Flavia Pennettanon possa davvero griffare i Masters come fece con gli Us Open, sognare è lecito.