Contador e Froome a Giro e Tour, la Vuelta di Aru, le classiche di primavera di Degenkolb e Kristoff, il Lombardia di Nibali. Sono alcune delle grandi firme che hanno segnato la stagione di ciclismo 2015. Un anno che ha regalato corse combattute e incerte, colpi di scena, e qualche impresa. Tutto da rivivere in un collage di emozioni e ricordi, dalla Milano Sanremo fino al Giro di Lombardia.

Grandi classiche, bei vincitori ma niente imprese

La stagione di Ciclismo 2015 ha vissuto una primavera strana, senza i due storici punti di riferimento della campagna del nord, Cancellara e Boonen, entrambi fermi per infortunio.

Senza i due campioni che hanno segnato l’ultimo decennio di classiche è stata una primavera inedita, con belle corse, ma senza vere imprese. Degenkolb e Kristoff sono stati i mattatori, due velocisti che hanno fatto man bassa dalla Sanremo alla Roubaix. Degenkolb ha avuto la meglio a Sanremo dopo un lunghissimo sprint sul norvegese, che poi al Fiandre ha giocato d’anticipo togliendo di mezzo il rivale. Ma alla Roubaix Degenkolb ha conquistato un altro successo con uno sprint dirompente. Poi è entrato in gioco Alejandro Valverde, numero uno assoluto sulle Ardenne con due stoccate d’autore nel finale di Freccia Vallone e Liegi.

Contador al Giro, Froome al Tour

Nonostante una corsa rimasta sempre dalla parte di Contador, il Giro d’Italia ha offerto emozioni e discussioni.

La Astana ha accerchiato il campione spagnolo senza riuscire a metterlo KO. Ma le tappe del Mortirolo e del Colle delle Finestre, e non solo, hanno offerto uno spettacolo vibrante. Il Giro ha rivelato il talento di Mikel Landa, confermato la stoffa e la scorza da campione vero di Fabio Aru ed incoronato il carisma e l’esperienza di Alberto Contador.

Ma al campione spagnolo non è riuscita la doppietta da leggenda. Al Tour de France Contador non è mai stato della partita, quinto e lontano da un Chris Froome stellare sulle prime montagne e vulnerabile nel finale. Quintana e Valverde hanno accompagnato il campione della Sky sul podio con qualche rimpianto per il colombiano.

E rimpianti, tanti, anche per Nibali, affossato nella prima metà corsa anche da una Astana non certo irreprensibile.

Aru e Nibali, il finale è azzurro

L’ultima parte della stagione è stata tutta azzurra. Fabio Aru è tornato in scena alla Vuelta Espana vincendo un lungo e appassionante duello con un avversario imprevisto, l’olandese Tom Dumoulin, crollato nell’ultimo tappone sotto i colpi del giovane sardo. Nibali ha riscattato una stagione da dimenticare con un finale travolgente. Nelle semiclassiche di settembre si è rivisto un Nibali determinato e grintoso, e al Giro di Lombardia ha regalato spettacolo con un attacco da brividi in discesa. La prima classica monumento di Nibali ha incorniciato un finale di stagione in cui hanno brillato anche le giovani stelle di Matteo Trentin e Diego Rosa, pronti al salto di qualità nella prossima stagione.